ZAPPI-MARATTI, Faustina
Poetessa, nata, forse nel 1679, in Roma, da un amore extraconiugale legittimato più tardi, e ivi morta il 20 gennaio 1745. Dal padre Carlo Maratti (v.), che di lei lasciò ritratta la meravigliosa bellezza in un quadro tuttora ammirato e studiato della Galleria Corsini di Roma, apprese la pittura; ma coltivò anche la musica, il canto e la poesia, nella quale fu iniziata da A. Guidi. Arcade dal 1704 col nome di Aglauro Cidonia, non l'ispirarono però i motivi convenzionali dei compastori, ma gli eventi notevoli della sua vita intima: la memoria del clamoroso tentativo di ratto ch'ella patì nel 1703 e al quale resistette con forza più che muliebre, e l'amore per G. B. Felice Zappi (v.) cui andò sposa due anni dopo. Anche i lutti per la morte di lui e d'un figlio bambino le dettarono quattro sonetti pieni d'accorato rimpianto. Ma la prima perdita le lasciò una traccia più profonda nell'animo.
Dai sentimenti destati in lei da quella vicenda nacquero, oltre alcuni degl'intimi, i sonetti su alcune forti donne romane di fama onorata nella cui immagine ella esaltò quell'ideale di virginea fermezza e di muliebre dignità che aveva difeso nella sua persona da fanciulla e da giovane. Da quella memoria procede anche in certi tratti la vibrazione di forza morale non mentita e la densità psicologica assai ben temprata, del tutto insolíta nel costume e nella poesia del tempo. Morto il marito nel 1719, nella lunga e infine assai contristata vedovanza, non abbandonò mai il culto degli studî, e non le cessò mai l'omaggio dei più insigni letterati d'allora. Ma quell'aureola di romana fortezza che l'aveva sempre circondata venne forse meno un momento a causa d'un tardivo e non corrisposto amore; e tuttavia è forse ispirato dall'amaro disinganno di questo il suo più dolente sonetto: Io non so come a quest'età condotte. Cfr. le Rime dell'Avv. G. B. F. Z. e di F. Maratti sua consorte (5ª ed., Venezia 1736).
Bibl.: L. Morandi, Lucrezia romana in Arcadia, in Nuova Antologia, 16 febbraio 1888; A. Miglian, Studio su F. M. Z., Città di Castello 1911; G. Galli, Nel Settecento: i poeti G. B. F. Z. e Faustina Maratti, Bologna 1925.