FATTURA
Folklore. - Specie d'incantesimo che si fa per lo più mediante bevande, filtri, carmi, per colpire un individuo. La più comune è la fattura erotica, che tende cioè a suscitare la passione nell'animo di una persona che non la sente; ma ne esistono tante altre, con cui si crede di arrecare danni a uomini, animali utili, piante, case, provocando incendî, tempeste, grandine, malattie, ecc. Una delle forme ritenute più efficaci è la cosiddetta "legatura"; con essa si pensa di ridurre all'impotenza uno degli sposi, generalmente l'uomo, nella prima notte del matrimonio.
Alla riuscita delle varie operazioni che costituiscono la fattura, sono indispensabili alcuni ingredienti o simboli: generalmente parti del corpo (un pezzetto d'unghia, una ciocca di capelli, una goccia di sangue o di saliva) o dell'abito, ovvero un' immagine (figura fantoccio, ecc.) della vittima designata. Secondo una concezione che è alla base della magia (la cosiddetta "magia simpatica"), si crede che tutto ciò che avviene alla parte, che rappresenta il tutto, o al simbolo (trafitture mediante aghi, spilli o chiodi; putrefazione nell'acqua, disseccamento al sole, ecc.) avvenga anche alla persona della vittima. La fattura è essenzialmente volta al male, ma si chiamano così anche tutte le pratiche che i fattucchieri mettono in opera per impedire, arrestare o scongiurare i deleterî effetti del malefizio contro una persona, un animale, un oggetto utile. Infatti la funzione del fattucchiere è duplice: cioè tanto di fare quanto di togliere la fattura. Ma per toglierla, è necessario conoscere prima la provenienza e l'entità del maleficio, scoprirne l'autore o per lo meno il sesso: per tutto questo il popolino si rivolge al fattucchiere al quale esso, nella sua credulità, attribuisce poteri straordinarî: perfino quello di trasformare, di notte, fanciulle in animali.
Bibl.: Per opere generali, v. magia; strega; inoltre: E. Hoffmann-Krayer, Volskskundliche Bibliographie, Berlino 1920 segg. Per l'Italia: M. Pasquarelli, Stregoni e stregonerie di Basilicata, in L'anomalo, XIII (1914); G. Grisanti, Folklore d'Isnello, Palermo 1899, p. 137; L. Correra, 'A fattura, in G. B. Basile, I (1883), p. 67 seg.; F. Consubi, in Arch. trad. popol., V (1886), p. 133; L. Mannocchi, Feste, costumanze e tradiz. pop. nel circond. di Fermo, Fermo 1921, p. 34. Per la legislatura, v.: R. Corso, Das Geschlectleben des italienischen Volkes, in Beiwerke z. Studium d. Anthropophyteia, VII (1914), p. 102 seg.