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fattura

Enciclopedia Dantesca (1970)
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fattura


Come ricorda il Parodi (" C Bull. " XII [1905] 331 n.) " factura negli scrittori ecclesiastici, Tertulliano, per esempio, vale ‛ creatura ' ", senso che il vocabolo mantiene nelle occorrenze dantesche: quando [l'amore] al mal si torce, o con più cura / o con men che non dee corre nel bene, / contra 'l fattore adovra sua fattura (Pg XVII 102); tu [la Madonna] se' colei che l'umana natura / nobilitasti sì, che 'l suo fattore / non disdegnò di farsi sua fattura (Pd XXXIII 6), dove l'annominatio, fattore - f., resa più efficace dal nesso concettuale che lega i due termini, commenta tuttavia situazioni diverse: la gravità del peccato nel primo caso, la carità di Cristo, sollecitata e agevolata dalla mediazione di Maria, nel secondo.

Più generico, ma sulla stessa linea semantica, l'esempio di Pd IX 10 anime ingannate e fatture empie.

Vocabolario
fattura
fattura s. f. [lat. factūra, der. di facĕre «fare»]. – 1. a. Il lavoro occorrente per la realizzazione di un oggetto (fatto o confezionato a mano): f. di un paio di scarpe; f. di un vaso di terracotta; la f. del vestito richiederà una settimana;...
fatturare
fatturare v. tr. [der. di fattura]. – 1. non com. Affatturare. 2. Falsare, adulterare una sostanza (spec. vino o liquori). 3. Mettere in conto, scrivere nella fattura: m’ha fatturato l’olio (o il trasporto) un po’ troppo caro; ho fatturato...
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