fatica
Diminuzione, sia percepita sia oggettivamente misurata, della capacità fisiologica di eseguire un lavoro. La funzione muscolare si esplica in varie fasi che possono prevedere una diminuita performance. L’elaborazione del comando nervoso necessario a una determinata azione motoria, la trasmissione del comando alle fibre muscolari, la mobilitazione delle scorte energetiche presenti, la modifica dello stato delle fibre, sono passaggi indispensabili alla produzione di attività muscolare. L’origine della f. è probab. molteplice e fattori diversi svolgono ruoli diversi in base al tipo di esercizio fisico realizzato, da un punto di vista sia quantitativo sia qualitativo.
I dati sperimentali suggeriscono che la f. è probabilmente causata dalla progressiva liberazione di particolari sostanze chimiche da parte delle fibrocellule muscolari. La presenza di tali sostanze viene ‘letta’ dalle numerose fibre nervose sensitive, presenti nello stesso contesto muscolare, che segnalano al sistema nervoso centrale di diminuire l’attività muscolare. La liberazione di queste sostanze è probabilmente legata al metabolismo delle fibrocellule muscolari stesse (per es., la produzione di acido lattico). Un’altra possibile fonte di tali sostanze risiede nelle microlesioni delle stesse fibrocellule. Tali microlesioni, frequenti nell’attività muscolare protratta e, ancor più nei soggetti non allenati, sono dovute, prevalentemente, a errori nella regolazione del gioco di contrazioni e rilasciamenti dei muscoli a opposta azione tra loro (il cosiddetto problema delle contrazioni eccentriche). Da un punto di vista percettivo, la f. costituisce un problema sfuggente, fortemente legato a meccanismi di tipo psicologico. La percezione della f. è infatti fortemente influenzata dallo stato psichico del soggetto e certamente risente del livello ematico delle endorfine. Al tempo stesso, questi fattori psichici sono in grado di alterare profondamente il lavoro muscolare.
Complesso sindromico nel quale ha carattere prevalente una condizione stabile di affaticabilità, con assenza di altri parametri clinici oggettivi o di consistenti alterazioni delle comuni indagini di laboratorio. Il complesso dei sintomi è aspecifico e include, oltre a una notevole riduzione della forza fisica, un persistente stato di malessere, comparsa saltuaria di febbricola, alterazioni del carattere come depressione, ansia o disturbi della memoria, linfoadenopatia e faringodinia, perdita di peso, tosse. Nella maggior parte dei soggetti colpiti, il quadro insorge in relazione a una malattia infettiva acuta, di solito a carattere virale. Per questo motivo sono state proposte definizioni per un’interpretazione della sindrome da f. cronica quale sindrome postvirale (sindrome cronica da virus, fibrosite, encefalomielite mialgica, ecc.). Varie ricerche si sono concentrate sul ruolo svolto da agenti patogeni come il virus di Epstein-Barr (responsabile della mononucleosi infettiva), sul possibile intervento di retrovirus oppure semplicemente sulla riattivazione di infezioni virali sconosciute nel contesto di una depressione secondaria del sistema immunitario. Nessuna spiegazione è risultata comunque convincente e neppure le interpretazioni su base psicologica hanno ampliato le conoscenze per favorire una comprensione eziologica della sindrome.