FASELIDE (Φάσηλις, Phasēlis)
Città dorica della Licia fondata da Lindî forse intorno al 690 a. C., su di un colle dirupato dal lato del mare e accessibile dalla terraferma, con cui è collegato da un basso istmo che lo riconnette alle boscose pendici dell'Olimpo, oggi Tahtali Dağ. Il sito si chiama Tekirova. La primitiva città occupò il promontorio. Sappiamo che da Cimone fu inclusa nella prima Lega delio-attica e strinse trattati politici e commerciali con Atene, con Mausolo e con gl'imperi persiano e tolemaico. Saccheggiata da Servilio Isaurico nel 78 o poco dopo, risorse, certo assai più florida di prima, e si estese al piano. Ritornò a rinchiudersi, com'è comune a queste città d'Anatolia, nel forte sito primitivo, col turbarsi della pace romana, in età bizantina e medievale. La città aveva intorno tre seni, adoperati come porti. Gli antichi ricordavano i fenomeni ignivomi, tuttora visibili, del vicino monte Chimera, oggi Janar.
Bibl.: F. Beaufort, Karamania, Londra (1817, p. 57; V. Berard, in Bull. de Corr. Hell., 1892, p. 441 segg.; Van Buren, in Journ. of Hell. Studies, 1908, p. 185 segg.; Parigeni e Romanelli, in Monum. ant. dei Lincei, XXIII, col. 183 segg.