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FASCIO

di Plinio Fraccaro - Enciclopedia Italiana (1932)
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FASCIO (fasces)

Plinio Fraccaro

I fasci di verghe di olmo o di betulla, lunghe circa m. 1,50, tenute insieme da corregge rosse, e con una scure inserita lateralmente o sovrastante, venivano portati dai littori sulla spalla sinistra, impugnandoli con la mano sinistra, davanti ai magistrati romani, ed erano l'insegna e lo strumento del potere coercitivo del magistrato, che si faceva valere appunto con le pene della fustigazione e della decapitazione, e il simbolo del suo imperium. L'origine etrusca del fascio romano è provata dal fascio trovato nella tomba del littore a Vetulonia (v. appresso). La tradizione attribuisce al re romano 12 littori coi fasci, numero che passò al console; nel tempo più antico i 12 littori precedevano in fila quello dei consoli che era di turno, ma quando il turno non fu quasi più applicato, ogni console ebbe i 12 fasci, e altrettanti i magistrati e promagistrati con potere consolare. Il dittatore ne aveva in età storica 24, 6 il magister equitum e 6 i pretori e i magistrati di rango pretorio; ma il pretore urbano ne teneva due soltanto quando amministrava la giustizia nel foro, e 5 i questori e i legati pro praetore dell'età imperiale (quinquefascales in contrapposto ai pr. sexfascales). Negli ultimi tempi della repubblica il senato poteva concedere i fasci ai suoi ambasciatori e i governatori, nell'ambito delle loro provincie, ai senatori loro addetti o di passaggio. Augusto ebbe 24 fasci come IIIvir, poi 12 come console o proconsole, Domiziano 24; gl'imperatori che seguirono fecero poco conto di questo distintivo troppo legato al sistema delle magistrature repubblicane, ma se ne fa menzione ancora sotto Giustiniano. Delle nuove magistrature imperiali, oltre a qualche carica che ebbe breve vita, solo i curatores viarum e aquarum ebbero, fuori della città, due littori. Veniva poi preceduto dai littori coi fasci il pontefice massimo quando convocava i comitia calata, e da un littore parecchi altri sacerdoti romani e dal 42 a. C. le Vestali e poi le vedove dei principi divinizzati; i fasci venivano concessi anche a chi presiedeva a ludi e non era magistrato. Littori coi fasci, ma senza scure, avevano anche i magistrati municipali. Dai fasci dei magistrati repubblicani dovevano essere però tolte le scuri nell'interno della città, poiché qui il loro ius necis era limitato dal diritto di appello al popolo (provocatio); solo il dittatore e il trionfatore non erano tenuti a ciò. Così pure il magistrato repubblicano faceva abbassare i fasci (summittere o demittere fasces) dinnanzi all'assemblea popolare riconoscendone la sovranità, e li lasciava entrando nel territorio di una città alleata sovrana. Il magistrato inferiore toglieva le scuri e abbassava i fasci dinnanzi al superiore. I fasci di un magistrato repubblicano vittorioso e acclamato imperator venivano coronati di lauro (fasces laureati); più tardi questo onore fu riservato solo ai fasci dorati del principe.

V. anche littore. (V. tavv. CXXXV e CXXXVI).

Bibl.: H. Jordan, in Ann. dell'Ist., 1862, p. 291 segg.; Th. Mommsen, Röm. Staatsrecht, I, 3ª ed., Lipsia 1887, p. 373; Ch. Lécrivain, in Daremberg e Saglio, Dictionn. des antiquités gr. et rom., s. v. Lictor; E. De Ruggiero, Diz. epigr., III, p. 37; E. Samter, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, col. 2002; G. De Sanctis, I fasci littori e gli ordin. rom. antichissimi, in Riv. di filol., LVII (1929), p. 1; P. Ducati, Origini e attributi del fascio littorio, Bologna 1927.

Vedi anche
imperium Nell’antica Roma, potere assoluto di governo, originariamente illimitato, riconosciuto in età repubblicana, in campo sia militare sia civile, ad alcuni tra i magistrati di volta in volta eletti (consoli, pretori, eventualmente il dittatore e altri magistrati straordinari) e ancor prima ai re etruschi. ... console Diritto I c. sono organi tramite i quali lo Stato compie attività di carattere interno (soprattutto amministrativo) in territorio estero. Le relazioni consolari sono disciplinate da norme pattizie, contenute nei trattati consolari, e da norme consuetudinarie codificate nella Convenzione di Vienna del ... Dino Grandi Uomo politico italiano (Mordano 1895 - Bologna 1988). Combattente della prima guerra mondiale, dirigente del fascismo emiliano (deputato dal 1921), passò da posizioni rivoluzionarie a posizioni più moderate e filocostituzionali. Membro del Gran Consiglio del fascismo dal 1923, sottosegretario agli Interni ... Benito Mussolini Uomo politico (Dovia di Predappio 1883 - Giulino di Mezzegra, Dongo, 1945). Socialista, si andò staccando dal partito, fino a fondare i Fasci da combattimento (1919). Figura emergente nell’ambito del neoformato Partito nazionale fascista, subito dopo la “marcia su Roma” (1922) venne incaricato dal re ...
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  • FASCIO LITTORIO
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Altri risultati per FASCIO
  • fascio
    Dizionario di Medicina (2010)
    Raggruppamento di fibre, muscolari o più spesso nervose, che hanno origine, percorso e destinazione comuni. I f. vengono identificati con eponimi o in base alla sede anatomica (f. di Gall e Burdach, f. spino-cerebellare, ecc.).
Vocabolario
fàscio
fascio fàscio s. m. [lat. fascis]. – 1. a. Quantità più o meno grande di oggetti della stessa natura, per lo più di forma allungata (come legna, spighe, erbe, ecc.), riuniti e spesso legati insieme, di peso tale da poter essere portati...
fasciare
fasciare v. tr. [lat. tardo fasciare] (io fàscio, ecc.). – 1. Avvolgere con fascia, o con fasce: f. una ferita, fasciarsi un dito; prov., non bisogna fasciarsi il capo prima di esserselo rotto; f. un bimbo, in passato, avvolgerlo nelle...
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