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farmacodinamica

di Giuseppe Pimpinella - Dizionario di Medicina (2010)
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farmacodinamica

Giuseppe Pimpinella

Studio dell’effetto dei farmaci nell’organismo, delle interazioni farmaco-recettore e del meccanismo di azione terapeutica o tossica. Lo studio delle interazioni chimiche o fisiche dei farmaci con la cellula è indispensabile sia per chiarire l’azione terapeutica dei farmaci, sia per la progettazione di nuove sostanze attive.

Meccanismo d’azione

L’azione della maggior parte dei farmaci avviene tramite l’interazione con macromolecole biologiche, generalmente proteine. Le principali tipologie comprendono: inibizione di enzimi, che possono essere enzimi fisiologicamente presenti nell’organismo del paziente o in microrganismi patogeni o in cellule neoplastiche; legame al genoma o ai microtubuli; legame con recettori proteici specifici.

Interazione farmaco-recettore

L’azione sui recettori rappresenta il principale meccanismo con il quale i farmaci esplicano sia la loro azione terapeutica sia gli effetti indesiderati. I recettori possono essere localizzati a livello della membrana cellulare o all’interno delle cellule, e l’interazione tra essi e i loro ligandi endogeni (neurotrasmettitori, ormoni, ecc.) o esogeni (farmaci, tossine, ecc.) è altamente specifica. Infatti il recettore discrimina in maniera estremamente selettiva i propri ligandi sulla base della dimensione, della forma, della carica e anche della stereoisomeria, ossia della struttura tridimensionale (la cosiddetta interazione chiave-serratura). In genere, il legame farmaco-recettore è reversibile, dipende da legami chimici solitamente deboli (legami idrogeno, forze di van der Waals), e segue la legge dell’equilibrio chimico. Un farmaco che, legandosi a un recettore, è in grado di indurre una risposta biologica (attraverso il cambiamento di conformazione del recettore) viene detto agonista. Se invece, pur legandosi al recettore, non induce la risposta biologica, esso viene definito antagonista. In genere, i farmaci agonisti riproducono gli effetti dei ligandi endogeni, mentre gli antagonisti bloccano l’azione dell’agonista endogeno. Vengono definiti agonisti parziali i farmaci che legandosi al recettore inducono una risposta inferiore rispetto a un agonista pieno. In alcuni casi, gli agonisti parziali possono fungere da antagonisti.

Potenza

Un farmaco viene definito potente se esso possiede elevata attività biologica rispetto alla dose. Tuttavia ciò non rappresenta un particolare vantaggio terapeutico: se un farmaco è più potente di un altro questo significa soltanto che potrà essere assunto a dosi inferiori.

Efficacia

L’entità massima dell’effetto biologico che un farmaco può indurre viene detta efficacia. Una volta raggiunto l’effetto massimo, l’ulteriore aumento della dose di farmaco non causa un incremento dell’efficacia. L’effetto farmacologico è proporzionale al numero di recettori occupati, tuttavia si può raggiungere l’efficacia massima anche senza che tutti i recettori presenti vengano occupati. Anzi, esistono i cosiddetti recettori di riserva che sono in grado di garantire la risposta biologica anche quando una frazione della popolazione recettoriale è inattivata.

Vedi anche
farmacoresistenza La perdita, transitoria o definitiva, da parte di forme viventi (microrganismi, cellule di tessuti, parassiti, insetti ecc.), della preesistente sensibilità a sostanze chimiche (antibiotici, chemioterapici, antimicotici, antiparassitari o altro) capaci di provocarne la morte o di inibirne l’accrescimento ... farmacologia Scienza che si propone lo studio dei farmaci e delle leggi secondo le quali si svolgono i fenomeni indotti da tali sostanze nell’organismo. 1. La farmacologia e i suoi scopi terapeutici Tra i compiti della farmacologia rientrano: lo studio delle modificazioni funzionali prodotte da qualunque sostanza ... farmaco Qualsiasi sostanza, inorganica od organica, naturale o sintetica, capace di produrre in un organismo vivente modificazioni funzionali, utili o dannose, mediante un’azione chimica, fisico-chimica o fisica. Quando l’impiego di un farmaco è volto a ricondurre alla norma una funzione patologicamente alterata ... antibiotico Sostanza prodotta da microrganismi e capace d’agire su altri microrganismi (o su cellule viventi) inibendone la crescita o distruggendoli (azione di antibiosi). Il fatto che prodotti batterici potessero svolgere un’azione antibiotica era noto sin dai primi tempi della batteriologia, ma sono stati l’isolamento ...
Indice
  • 1 Meccanismo d’azione
  • 2 Interazione farmaco-recettore
  • 3 Potenza
  • 4 Efficacia
Tag
  • NEUROTRASMETTITORI
  • MEMBRANA CELLULARE
  • STEREOISOMERIA
  • LEGAMI CHIMICI
  • MICRORGANISMI
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    Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
    Germano De Cosmo Parte della farmacologia che studia le azioni svolte dai farmaci sull’organismo e le relazioni fra la concentrazione di farmaco presente all’interno dell’organismo e gli effetti farmacologici che tale farmaco è in grado di produrre sull’organismo stesso. La farmacodinamica prende dunque ...
Vocabolario
farmacodinàmica
farmacodinamica farmacodinàmica (o farmacodinamìa) s. f. [comp. di farmaco- e del gr. δύναμις «forza»]. – Ramo della farmacologia che mira a stabilire il meccanismo d’azione di un farmaco in corso di sperimentazione, attraverso sistematiche...
farmacodinàmico
farmacodinamico farmacodinàmico agg. [der. di farmacodinamica] (pl. m. -ci). – Relativo alla farmacodinamica: prove f., prove intese a valutare lo stato di eccitabilità periferica delle due sezioni del sistema neurovegetativo (simpatica...
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