farfalla monarca
Nome comune di Danaus plexippus, un lepidottero ropalocero le cui larve vivono su piante del genere Asclepias. Caratterizzato da colorazione nero-arancione, l’insetto adulto può avere un’estensione alare fino a 10 cm. Presente in tutto il mondo (a esclusione dell’Africa), è diffusa soprattutto in America, dove è suddivisa in due sottospecie (D. p. megalippe e D. p. plexippus). La prima vive nel sud-est degli Stati Uniti, nei Caraibi, in America centrale e fino al bacino del Rio delle Amazzoni. La seconda in piena estate è diffusa in tutto il Nord America: tali farfalle svernano sulle alte montagne della cintura neovulcanica del Messico centrale e, a primavera, migrano in massa verso nord e nord-est. Attraverso 3÷5 generazioni, durante le quali gli adulti si spostano ulteriormente, le farfalle giungono a coprire l’intera area di distribuzione estiva. In autunno, gli adulti delle ultime generazioni muovono verso sud-ovest e sud fino a raggiungere i luoghi di residenza invernale, coprendo una distanza di oltre 3000 km, con percorrenze giornaliere intorno ai 130 km. Questa lunghissima migrazione in grandi gruppi (diversi milioni di individui) ha fatto sì che la farfalla monarca sia considerata un insetto simbolo in molte parti degli Stati Uniti. Sono state inoltre create delle zone protette per lo svernamento, allo scopo di fermare la deforestazione che minaccia le popolazioni di farfalle. Anche l’uso di erbicidi per limitare la diffusione delle piante su cui vivono le larve ha contribuito alla diminuzione del numero di individui della specie. Poco si conosce sui loro meccanismi di orientamento; si sa però che le farfalle sanno orientarsi anche a cielo coperto e cercano di sfruttare i venti favorevoli compensandone eventualmente la deriva. L’informazione sulla direzione da tenere è genetica: gli adulti che migrano in autunno verso i luoghi di residenza invernale non li hanno mai visitati in precedenza. In primavera, invece, le farfalle migrano verso nord e nord-est, e le generazioni successive ruotano gradualmente il loro orientamento da nord-est fino a sud. Di notevole interesse è la presenza nei tessuti della farfalla monarca di glucosidi cardiaci tossici, i cardenolidi, che rendono i bruchi e gli adulti disgustosi ed emetici per gli uccelli che li ingeriscono. Le larve assimilano i cardenolidi da varie specie di piante del genere Asclepias, che hanno distribuzione geografica limitata. L’analisi dei cardenolidi permette di stabilire su quale specie di Asclepias si è sviluppata la larva e quindi l’area di provenienza degli adulti. (*)