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FARETRA

di Guido Libertini - Enciclopedia Italiana (1932)
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FARETRA (gr. ϕαρέτρα; lat. pharĕtra)

Guido Libertini

Astuccio di legno leggiero, talvolta di avorio o di metallo, in cui gli arcieri tenevano le frecce. L'etimologia si suole collegare con il verbo ϕέρω, a causa della natura portatile dell'oggetto. Soprattutto le pitture vascolari c'informano sulle diverse fogge di esso e sulla maniera di portarlo. Quanto alla forma, la faretra appare generalmente come una cassetta, piuttosto allungata e rastremata all'estremità inferiore, talvolta invece cilindrica, o più o meno appiattita. Spesso è munita di coperchio (πῶμα), e ha la superficie decorata con disegni che probabilmente riproducono lavori a intarsio. La faretra generalmente era sospesa alla spalla destra dell'arciere, perché questi potesse più facilmente estrarne le frecce, con un gesto quasi meccanico, come vediamo, ad esempio, nella nota statua dell'Artemide di Versailles (v. artemide, IV, tav. CXL); ma qualche volta essa era attaccata alla cintura e pendeva lungo la coscia. La correggia di cuoio con cui la faretra era appesa si chiamava pharetrozonium.

La faretra è portata dalle divinità guerriere o cacciatrici, come Ercole e Artemide, talvolta anche da Apollo, da Cupido e dalle Amazzoni. Nei poemi omerici se ne trova già il ricordo: quindi dovette essere in uso forse già nell'età micenea.

Dalla faretra va distinto il gorytos (γορυτός), di cui si sono trovati taluni bellissimi esemplari in metallo sbalzato nelle necropoli della Russia meridionale, e che non era tanto una semplice custodia delle frecce, quanto un astuccio in cui venivano conservate tutte le armi dell'arciere: l'arco e le frecce.

Bibl.: C. de la Berge, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités, IV, p. 427. Pharetra. V. armi; arco.

Vedi anche
Artemide Dea greca, il cui nome, di significato oscuro, appare già dal 13° sec. a.C. in documenti micenei. Alcuni tratti della sua figura, in particolare la connessione con il mondo della natura e con la caccia, portano ad accostarla al tipo di un'arcaica 'signora degli animali'. Il mito Nella mitologia classica ... Boscimani Popolazione dell’Africa sud-occidentale che fa parte, antropologicamente, del gruppo pigmeo steatopigide; trae il nome dall’olandese boschjesman «uomo della boscaglia» dato dai coloni olandesi ai gruppi di cacciatori e raccoglitori insediati all’interno e nei territori circostanti il deserto del Kalahari. ... arciere Astronomia Nome della costellazione (lat. Arcitenens), più comunemente chiamata Sagittario. Storia Tiratore d’arco o soldato armato d’arco. In Grecia, nell’età storica, l’arco era tenuto in scarso pregio e arma preferita era l’asta: i contingenti di a. che facevano parte di alcuni eserciti cittadini ... Eros (gr. ῎Ερως) Mitologia Dio greco dell’amore (detto in latino Amor e Cupido). Ignoto a Omero, figura da Esiodo in poi, dapprima come un dio della natura e come potenza teogonica, senza genitori o nato dal Caos, o dalla Notte e dal Giorno ecc., poi come dio dell’amore, figlio di Afrodite e Ares (o Zeus ...
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Vocabolario
farètra
faretra farètra s. f. [dal lat. pharĕtra, gr. ϕαρέτρα, der. di ϕέρω «portare»]. – Astuccio di varia forma e materiale, atto a conservare le frecce, che gli antichi arcieri portavano generalmente sospeso alla spalla destra per mezzo di una...
faretrato
faretrato agg. [dal lat. pharetratus]. – Che porta la faretra: i f. Achei; il f. nume, Apollo; il f. Amore (nell’uso com., per dio f. si intende in genere Amore).
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