FARDELLA, Vincenzo, marchese di Torrearsa
Patriota e uomo politico, nato a Trapani il 16 luglio 1808, morto a Palermo il 13 gennaio 1889. Ricoprì, come i suoi avi, varî uffici pubblici sotto il dominio borbonico. Scoppiata la rivoluzione del 1848, fu chiamat0 a far parte del governo provvisorio in qualità di presidente del Comitato delle finanze, e nel marzo fu eletto presidente della Camera dei comuni. Personalmente contrario alla dichiarazione di decadenza della dinastia borbonica, finì poi con associare il proprio voto a quello della maggioranza. Dal 13 agosto presiedette il ministero siciliano con l'incarico di regolare personalmente gli affari esteri e il commercio, e in quelle cariche durò fino al febbraio 1849. Fu escluso dall'amnistia accordata dal Filangieri ed emigrò. Trascorse a Genova e a Nizza il periodo dell'esilio, esercitando una specie di dittatura morale sugli esuli siciliani di parte moderata. Fu dei primi ad accettare il programma del La Farina. Nel 1860 tornò in Sicilia e fu presidente del Consiglio di luogotenenza col Montezemolo. Poi fu eletto deputato per Palermo e Trapani e vice-presidente della prima Camera italiana. Fu prefetto a Firenze. Senatore dal 20 novembre 1861, diventò, dopo il 1870 e fino al 1874, presidente del senato. Lasciò Ricordi sulla rivoluzione siciliana del 48-49.
Bibl.: R. Maurigi, V. F. Marchese di Torrearsa, Torino 1862; F. Bertolini, in Nuova Antologia, s. 3ª, XXII (1889); Onoranze a V. F. march. di T., per cura della Soc. sicil. per la storia patria, Palermo 1890; G. Siciliano, Il marchese di T. e la rivoluzione siciliana del 1848, Palermo 1899. Il T. lasciò un prezioso carteggio, conservato nella Biblioteca Fardelliana di Trapani, sul quale v. U. De Maria, in Arch. stor. sic., XL (1915).