fantozzismo
s. m. (scherz.) Atteggiamento o comportamento tipico del ragionier Ugo Fantozzi, personaggio interpretato da Paolo Villaggio, che rappresenta un assortimento di vizi italiani.
• Di sicuro avrete meditato sull’eruzione di un vulcano, ma forse non in Islanda; o sul nostro sindaco [Matteo] Renzi, ma magari con più indulgenza; o su Fantozzi, ma senza riflettere troppo su quanto «fantozzismo acritico» occupi il nostro immaginario collettivo. (Alessandro Pagnini, Repubblica, 22 dicembre 2013, Firenze, p. XVII) • La storia del fantozzismo nella Storia d’Italia contempla anche una poltrona. Giovedì scorso è morto l’architetto Piero Gatti, ideatore nel 1968, insieme a Cesare Paolini e Franco Teodoro, della poltrona «Sacco». [...] L’inadeguatezza di Fracchia/Fantozzi è la nostra stessa inadeguatezza di fronte a ostacoli estetici, di gusto, di cambiamento di stato sociale. Qualcosa tra la ribellione (combattere le convenzioni) e l’autoflagellazione (ogni occasione per renderci ridicoli non ci lascia indifferenti). (Aldo Grasso, Corriere della sera, 16 aprile 2017, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dal nome proprio (Ugo) Fantozzi con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nella Stampa del 5 giugno 1976, Tuttolibri, p. 11 (Sandro Casazza).