FANTOCCI (Fantozzi), Francesco, detto il Parma
Non si conoscono gli estremi anagrafici del F., che è documentato a Ferrara in qualità di pittore dal 1711 al 1727. Secondo il Baruffaldi (1697-1722), fu scolaro del pittore ferrarese F. C. Catanio (morto nel 1665), al quale servì, in giovanissima età, da modello per il fanciullo dipinto nel quadro rappresentante S. Matteo assalito dai masnadieri della chiesa di S. Spirito a Ferrara.
Scarse e non documentate sono le notizie sulla sua attività prima del 1711, benché sia il Cittadella (1783) sia il Boschini (1846) lo ritengano già vivente alla data 1650. Il Baruffaldi, che conobbe personalmente il F. e da lui ebbe numerose informazioni sul Catanio suo maestro, afferma che morì in età molto avanzata. Non è neppure certo se il F. sia nato a Ferrara, anche se la sua presenza fin da fanciullo nella bottega del Catanio fa ritenere che comunque la sua formazione sia stata ferrarese. Il Cittadella (1783) lo ricorda come "uomo onoratissimo e sufficientemente pittore" e afferma che si distinse soprattutto nel copiare con gran diligenza le opere del suo maestro e dei migliori autori. Ancora il Cittadella (1783) elenca diverse prove dell'artista: Annunciazione di Maria, dipinta nelle portelle dell'organo vecchio nella chiesa di S. Stefano a Ferrara (non identificata); un S. Michele arcangelo ad affresco sulla facciata della chiesa di S. Michele (perduto), diversi quadretti coi Miracoli della beata Vergine del Carmine nella cappella omonima in S. Paolo (non identificati), pitture a fresco nell'oratorio della Penitenza annesso alla chiesa del Gesù (non più esistente), un dipinto (non identificato) con la Morte di s. Alessio sopra la porta dell'omonima chiesa (distrutta).
La prima notizia documentata dell'artista è offerta da una delibera del maestrato dei Savi in data 19 giugno 1711, dalla quale si apprende la nomina di "Fantozzi Parma" a pittore pubblico al posto di Francesco Borsatti (Ferrara, Bibl. Ariostea, Fondo delibere Maestrato dei Savi). La stessa notizia è riportata anche da L. N. Cittadella (1868), che contesta la presunta data di nascita (1650) proposta da C. Cittadella (1783), ritenendola troppo anticipata rispetto alle notizie offerte dai documenti.
Nel 1718 il F. partecipò insieme con T. Raffanelli alla decorazione del catafalco per il conte Nicolò Palla Strozzi, giudice dei Savi, in occasione del suo funerale, dipingendo insegne e banderuole, pagategli il 12 maggio 1718 (Ferrara, Bibl. Ariostea Fondo delibere Maestrato dei Savi).
L.N. Cittadella (1868) riporta i nomi degli artisti e artigiani che collaborarono alla esecuzione del catafalco e alla scenografia delle esequie. Sotto la direzione di F. Mazzarelli, architetto della rinnovata cattedrale, lavorarono per il funerale del Palla Strozzi, morto in carica il 3 maggio 1718, T. Raffanelli e il F., che approntarono "cartelloni, muriccioni e ornamenti", mentre il tornitore P. Lupi esegui le banderuole e le armi poi dipinte dal Fantocci.
Sempre in qualità di pittore del Comune, l'artista il 5 luglio 1724 è retribuito per avere eseguito una macchina per fuochi artificiali in occasione dei festeggiamenti per l'elezione di papa Benedetto XIII (Ferrara, Bibl. Ariostea, Fondo delibere Maestrato dei Savi). La sua qualifica di pittore comunale lo portò anche ad eseguire incarichi di tipo artigianale. Il 22 giugno 1725, infatti, è pagato per aver dipinto le insegne del maestrato sopra sei "bussolotti" per le votazioni del Gran Consiglio (ibid.). L'ultima commissione pubblica risale al 1727: il 13 luglio di quell'anno il F. è retribuito per avere dipinto nella sala del maestrato le insegne del Muzzarelli, giudice dei Savi uscente (ibid.). Dopo questa data il suo nome scompare dalle delibere comunali e di esso non si trova più cenno nella letteratura locale.
Fonti e Bibl.: G. Baruffaldi, Vite de' pittori e scultori ferraresi [1697-1722], Ferrara 1846, II, pp. 225 s.; C. Brisighella, Descriz. delle pitture e sculture ... della città di Ferrara [sec. XVIII], a cura di M. A. Novelli, Ferrara 1991, ad Indicem; C. Cittadella, Catal. istorico de' pittori e scultori ferraresi e delle opere loro al pubblico esposte, Ferrara 1783, III, pp. 221, 228 ss.; P. Zani, Enc. metodica critico-ragionata delle belle arti, Parma 1821, I, 8, p. 196; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, Venezia 1838, XI, p. 85; G. Boschini, Vite di varii pittori e scultori ferraresi, in G. Baruffaldi, Vite de'pittori..., Ferrara 1846, II, p. 591; L.N. Cittadella, Notizie amministrative, storiche, artistiche relative a Ferrara, Ferrara 1868, I, pp. 221, 634; A. Mezzetti-E. Mattaliano, Indice ragionato delle "Vite de' pittori e scultori ferraresi" di G. Baruffaldi, Bergamo 1980, I, pp. 112 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XI, p. 262 (s. v. Fantozzi, Francesco).