Family Act
loc. s.le m. inv. Legge di riforma dell’istituzione familiare.
• Quello familiare sta, insomma, diventando un vero lavoro a tempo pieno che non grava sempre e solo sulle donne: nelle famiglie Usa spesso non si cucina e i mariti condividono molte responsabilità domestiche. Il problema, oltre al riequilibrio dei carichi tra lavoro professionale e familiare, è quello del suo riconoscimento. Per questo alcuni parlamentari hanno presentato il «Family Act», una proposta di legge che sostituisce l’espressione housewife (massaia) con «lavoro domestico» e cerca di introdurre riconoscimenti economici come periodi di aspettativa familiare pagati a carico del sistema previdenziale. Ma è una misura costosa e al Congresso il muro contro muro tra repubblicani e democratici blocca tutto. (Massimo Gaggi, Corriere della sera, 11 luglio 2014, p. 51, Opinioni & Commenti) • Poi [Angelino] Alfano piazza una bandierina, sapendo che presto Ncd si troverà a fare i conti con le unioni civili sponsorizzate dal premier: «Dopo il Jobs Act vogliamo il Family Act. La famiglia per noi ‒ tuona impetuoso ‒ è una, quella composta da un uomo e una donna che fanno dei figli. La legge italiana non prevede altro». Finora. (Laura Cesaretti, Giornale, 22 febbraio 2015, p. 4, Interni) • «Quello sull’occupazione femminile è un dato drammatico, con una differenza enorme tra Nord e Sud. Noi sappiamo benissimo che se tutte le donne lavorassero ci sarebbe un balzo enorme della crescita. Come Ndc abbiamo presentato il disegno di legge “Family Act”, un poderoso piano di interventi per 8 miliardi di euro a favore della famiglia che prevede molte misure di conciliazione» (Beatrice Lorenzin intervistata da Rosaria Amato, Repubblica, 14 agosto 2015, p. 2).
- Pseudoanglismo composto dai s. family ‘famiglia’ e act ‘legge’.