Stato, fallimenti dello
Situazioni che si verificano allorché i costi, diretti e indiretti, dell’intervento dello S. e più in generale dell’intervento pubblico nell’economia superano i rispettivi benefici, reali o potenziali (government failures). La teoria economica ha ampiamente analizzato i fallimenti del mercato e le azioni che la pubblica amministrazione può porre in essere per rimediarvi. Tuttavia, come argomentato dettagliatamente da J.E. Stiglitz (Economics of the public sector, 1986), possono verificarsi condizioni nelle quali essa non è in grado di farlo o di produrre benefici (anche potenziali) maggiori del costo dell’intervento stesso. Ciò avviene in presenza di 3 tipologie di fattori: informazione imperfetta, controllo limitato sulle risposte del mercato e sulla burocrazia, limitazioni imposte dai processi politici.
In particolare, l’informazione imperfetta indica la mancanza di conoscenze complete sugli effetti delle azioni implementate, tanto da renderne impossibile una valutazione qualitativa e quantitativa (per es., rapporto causa-effetto tra espansione urbana e possibili nuovi livelli di inquinamento da trasporto pubblico e privato). Il controllo limitato sulle risposte del mercato si sostanzia nell’impossibilità di prevedere o prevenire reazioni di soggetti privati che alterino i preesistenti equilibri tra domanda e offerta con conseguenti oscillazioni dei prezzi (realizzazione di infrastrutture urbane con apprezzamento/deprezzamento degli immobili privati). Il controllo limitato sulla burocrazia attiene alle inefficienze che talvolta sono imputabili all’apparato pubblico, alla trasformazione di direttive di indirizzo politico in leggi e decreti e a problemi di coordinamento tra le istitituzioni (tempi lunghi di approvazione di norme con rilevanti effetti sulla crescita dell’economia). Infine, le limitazioni imposte dai processi politici riguardano le possibili conseguenze che le scelte pubbliche implicano per i portatori di interessi diversi (aumento delle aliquote fiscali sui redditi alti).