Poeta persiano (1010 circa - 1080 circa). Autore del Vīs u Rāmīn, il primo romanzo cortese in lingua, che inaugura un genere destinato a trovare largo seguito nei secoli successivi. Nella parte introduttiva G. fa riferimento a un originale in prosa pahlavico da cui afferma d'aver tratto l'avventura amorosa narrata, che secondo taluni potrebbe riflettere vicende storiche d'epoca partica. Il nucleo del poema è un amore fatale dai molti tratti in comune con la nota leggenda del ciclo brettone di Tristano e Isotta.