fact-checking
(fact checking), loc. s.le m. inv. Controllo, verifica basata sui fatti, su dati riscontrabili.
• Per la prima volta abbiamo visto politici che non urlavano, che non si davano sulla voce, che non raccontavano balle (la paura di essere sbugiardati con il fact checking, la verifica delle notizie, quello che i giornalisti dovrebbero normalmente fare, li ha mantenuti nell’area del peccato veniale). Abbiamo visto un conduttore, Gianluca Semprini, guidare finalmente un dibattito senza remore, attento a far rispettare le regole condivise e controllare la pertinenza delle risposte. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 15 novembre 2012, p. 71, Pay Tv) • All’appuntamento parlamentare si apprestano intanto con spirito battagliero le opposizioni. Il «Mattinale» di Forza Italia, cui lavora Renato Brunetta, parla di «annuncite acuta» e si prepara a un severo «fact-checking» delle parole del premier. (Serenella Mattera, Sicilia, 2 settembre 2014, p. 2, La Politica) • Nel breve termine, si può chiedere la collaborazione delle piattaforme di social media che devono assumersi maggiore responsabilità e non scaricarla soltanto sugli utenti dando dei consigli sul come riconoscere fake news. Una integrazione del fact checking con i media professionisti e interventi di design sulle piattaforme social hanno una maggiore probabilità di riuscire a contenere il fenomeno. (Giuseppe A. Veltri, Messaggero, 15 maggio 2017, p. 17, Macro).
- Espressione inglese composta dal s. fact ‘fatto’ e dal p. pres. e s. checking ‘verifica’.
- Già attestato nel Foglio dell’11 maggio 2005, p. 3.