FACINO Cane
Condottiero, nacque a Casale Monferrato tra il 1350 e il 1360 da famiglia nobile e fu battezzato col nome di Bonifacio, alterato poi in Bonifacino e abbreviato in Facino. Sembra che abbia appreso l'arte militare alla scuola di Ottone di Brunswick, col quale nel 1382 combatté nel Napoletano per la regina Giovanna I contro Carlo di Durazzo. Passò poi successivamente al soldo degli Scaligeri, dei Carraresi, di Gian Galeazzo Visconti, del marchese Teodoro di Monferrato. Quest'ultimo, durante la campagna del 1399-1400 contro gli Acaia, gli concesse anzi in feudo il borgo di S. Martino presso Casale. Tuttavia egli è ancora capo solo di una piccola compagnia di ventura prima di ritornare al servizio di Gian Galeazzo Visconti nella guerra che questi sostenne nel 1401-02 contro l'ultima lega strettasi a suo danno. F. ebbe parte importante nella presa di Eologna (27 giugno 1402) e alla morte di Gian Galeazzo fu uno dei più pronti ad approfittare del disordine in cui era caduta la Lombardia per la scomparsa del duca. Coi territorî di Alessandria, Novara, Tortona, F. si costituì un dominio, non compatto, ma abbastanza vasto. Continuava tuttavia a preoccuparsi di quanto avveniva alla corte milanese. Qui si combattevano guelfi e ghibellini, nomi vecchi sussistenti per partiti diversi nella sostanza da quelli del '200 e del principio del '300. F., capo ghibellino, era osteggiato da Iacopo dal Verme e da Pandolfo Malatesta, che dapprima s'imposero al duca Giovanni Maria. Ma nel 1409 F. si alleò con Teodoro II di Monferrato, con Astorre e Francesco Visconti e mosse contro Milano. I Malatesta che, allontanatosi il dal Verme, erano rimasti soli a spadroneggiare, dovettero cedere e il duca fu costretto a lasciare il governo effettivo al capitano vittorioso. Questi estese presto la sua autorità anche sullo stato di Filippo Maria Visconti, che privò di fatto della sovranità quando nel 1410 prese Pavia. E a Pavia F. morì, il 16 maggio 1412 o poco dopo. Lasciò erede del suo dominio la moglie Beatrice Lascaris di Tenda, che si risposò con Filippo Maria Visconti (v.).
Bibl.: E. Ricotti, Storia delle companie di ventura, I, Torino 1893, pagine 346-51; Ghiron, Della vita e delle militari imprese di F. C., in Archivio stor. lombardo, serie I, IV (1887); E. Galli, F. C. e le guerre guelfo-ghibelline nell'Italia settentr. (1360-1400), in Archivio stor. lombardo, XXIV (1897); A. Colombo, Un contributo alla storia di F. C., in Boll. stor. bibliogr. subalpino, 1901; Boffi e Pezza, La novennale signoria di F. C. e Beatrice Tenda su Mortara (1404-12), in Bollettino della Soc. pavese di st. patria, V (1905).