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COLONNA, Fabrizio

di Pietro Fedele - Enciclopedia Italiana (1931)
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COLONNA, Fabrizio

Pietro Fedele

Illustre capitano, nato da Odoardo duca dei Marsi, della linea principale di casa Colonna. Alla vita ecclesiastica, cui era destinato, preferì quella delle armi, fuggendo di casa per prender parte alla guerra di Otranto contro i Turchi (1481). Insieme con gli altri Colonna lottò per lunghi anni contro gli Orsini, e nella guerra per la rivolta di Aquila e la congiura dei baroni fu tra gli alleati di Innocenzo VIII contro Ferdinando I d'Aragona, re di Napoli (1485-1486). Quando Carlo VIII discese in Italia, si mise al suo servizio; impadronitosi di Ostia v'innalzò il vessillo di Francia accanto a quello del card. Giuliano Della Rovere, e occupando Aquila facilitò alle truppe del re l'invasione del Napoletano (1494). Ma passò in seguito, al pari del cugino Prospero, a Ferdinando II d'Aragona, contribuendo alla completa cacciata dei Francesi dal regno (1495). Il re si adoperò perché la figlia di Fabrizio, Vittoria, di appena tre anni, fosse promessa sposa al coetaneo Alfonso, figlio del marchese di Pescara; e il suo successore Federico, nel 1497, investì Fabrizio stesso di Tagliacozzo, della baronia di Roveto e di altre numerose terre, oltre a concedergli un cospicuo assegno annuo. Due anni dopo lo nominava condottiero d'armi del regno. Ritornati i Francesi alla conquista del Napoletano nel 1501, Fabrizio difese con onore Capua, ma fu fatto prigioniero. Ottenuta la libertà, si pose al servizio della Spagna, al pari del cugino Prospero, col consenso del re Federico, diretto all'esilio di Francia. Presiedette col cugino alla scelta e alla preparazione dei tredici campioni italiani per la disfida di Barletta (1503). Combatté con perizia e bravura a Cerignola e al Garigliano (1503), e vinse i Francesi a Pontecorvo (1504). In compenso, Ferdinando II il Cattolico lo confermò nei feudi d'Abruzzo, altri gliene conferì negli Abruzzi e in Terra di Lavoro, oltre a confermargli in perpetuo l'assegno già concessogli da Federico d'Aragona (1504 e 1507). Nella guerra della lega di Cambrai riprese ai Veneziani le città sul litorale adriatico del regno, che quelli avevano occupato profittando della discesa di Carlo VIII. Voltosi Giulio II contro i Francesi e i loro alleati in Italia, Fabrizio comandò le truppe spagnole al servizio del papa, e si trovò alla presa della Mirandola nel 1511. Nello stesso anno sottoscrisse per sé, per Prospero e tutti i Colonna la cosiddetta "pace romana" conchiusa con gli Orsini pei la mediazione di Giulio II. Scoppiata la guerra della Lega santa, e nominato da Ferdinando II il Cattolico governatore e luogotenente generale di tutte le forze spagnole operanti in Italia (1511), combatté a Ravenna come luogotenente di Raimondo di Cardona, e vi fu ferito e fatto prigioniero dalle truppe di Alfonso I d'Este, che lo rilasciò senza riscatto (1512). In compenso Fabrizio cercò di favorire la riconciliazione del papa con l'Estense, e quando questi, recatosi a Roma con un salvacondotto, parve esposto a un proditorio imprigionamento, non esitò a sfidare la collera del fiero Giulio II aiutando il duca a fuggire. Morto nel 1515 il Consalvo, gran conestabile del regno di Napoli, Ferdinando II il Cattolico conferì a Fabrizio l'insigne dignità, da allora rimasta ereditaria nei Colonna di Paliano sino a Filippo III, ultimo gran conestabile sotto Carlo di Borbone. Cinque anni dopo Fabrizio moriva. Da Agnesina dei Montefeltro duchi d'Urbino aveva avuto Federico, premorto al padre (1516), Ascanio, che raccolse la successione paterna, e Vittoria, marchesa di Pescara (v.). La fama militare di Fabrizio indusse il Machiavelli a farne uno dei principali interlocutori nei suoi dialoghi sull'arte della guerra.

Vedi anche
Prospero Colónna Capitano di ventura (Lavinio 1460 circa - Milano 1523); come il cugino Fabrizio, servì Carlo VIII e poi Ferdinando II d'Aragona contro di questo. Nominato gran connestabile dal re Federico I, al momento dell'invasione francese passò al servizio della Spagna: durante questa guerra avvenne l'episodio della ... Colónna Famiglia romana; suo capostipite è Pietro, figlio del conte di Tuscolo Gregorio II ed erede della parte di signoria comprendente Monteporzio e il castello di Colonna; fin dal principio del 12º sec. Pietro, avversario e poi alleato di papa Onorio II, aveva assunto l'appellativo de Columna. A metà del ... Federico da Montefeltro duca di Urbino Figlio illegittimo (Gubbio 1422 - Ferrara 1482) di Guidantonio conte di Montefeltro e di Urbino. Fu una delle più celebri figure del Rinascimento: raffinato mecenate, abile condottiero, si distinse al servizio di Ferdinando I re di Napoli (1460), per poi sostenere il papa Pio II contro Sigismondo Pandolfo ... Ettore Fieramósca Nobile capuano (m. Valladolid 1515), di famiglia tradizionalmente fedele agli Aragonesi. Nel 1503 combatteva sotto le bandiere di Gonzalo di Córdoba, contro i Francesi, quando le ingiurie del cavaliere francese de La Motte, prigioniero a Barletta, contro il valore degli Italiani, causarono la famosa ...
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    Capitano di ventura (n. 1455 ca.-m. Aversa 1520). Prima al servizio di Carlo VIII, cui facilitò l’invasione del Napoletano, passò poi agli aragonesi di Napoli (che gli concessero in feudo Tagliacozzo), insieme col cugino Prospero: e con questo scelse i tredici campioni italiani per la disfida di Barletta ...
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Vocabolario
colónna
colonna colónna s. f. [lat. colŭmna]. – 1. a. Elemento verticale, a sezione per lo più circolare e composto di base, fusto e capitello, atto a resistere al peso di elementi sovrastanti (muro, solaio, tetto, arco, volta) e adoperato anche...
colonnare
colonnare agg. [der. di colonna]. – Che ha forma di colonna, o è formato di colonne, di elementi simili a colonne; è termine usato in particolari locuz. del linguaggio tecn. e scientifico. In geologia, fessurazione c., caratteristica fessurazione,...
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