FABRIANO
Il territorio di F., situato nel mezzo della sinclinale camertina, per effetto della sua posizione di confine e di transito tra i due versanti dell'Appennino, l'umbro e il marchigiano, ebbe insediamenti tra i più antichi e caratteristici delle Marche. I manufatti, neolitici e specialmente eneolitici, provenienti dalle grotte abitate (assai nota quella di Frasassi) e dai villaggi del Fabrianese, costituiscono la parte più cospicua della sezione preistorica nel museo di Ancona. Per l'Età del Ferro la necropoli picena del piano di S. Maria in Campo, presso la stazione ferroviaria di F., ha restituito tombe assai ricche ed interessanti (tra cui quella cosiddetta del "duce" del principio del sec. VII a. C.), dalle quali si deve indurre che proprio attraverso il centro della valle del Giano s'irradiarono e diffusero largamente nel Piceno l'arte e la cultura etrusche.
In età romana il territorio fabrianese fece parte quasi interamente di quelli di Attidium e Tuficum.
Bibl.: U. Rellini, Le stazioni enee delle Marche di fase seriore e la civiltà italica, in Mon. Ant. Linc., XXXIV, 1931; P. Marconi, La cultura orientalizzante nel Piceno, in Mon. Ant. Linc., XXXV, 1935, coll. 274-341, e passim; I. Dall'Osso, Guida illustr. del Museo Naz. di Ancona, Ancona 1915; H. Dumitrescu, L'età del bronzo nel Piceno, in Ephemeris Dacoromana, V, 1927; Vl. Dumitrescu, L'età del ferro nel Piceno, Bucarest 1929; B. Molaioli, Guida artistica di F., Fabriano 1936.