FABIO MASSIMO AFRICANO (Fabius Maximus Africanus)
Magistrato romano, fratello di Paolo Fabio Massimo, nato nel 45 a. C.
Raggiunse il consolato nel 10 a. C. Amministrò l'Africa come proconsole nel 4 a. C. Tre città africane (Hadrumetum, Hippo Diarrhytus e Cercina) impressero su monete di bronzo il suo ritratto; la leggenda di alcune di esse ci dice che egli fu septemvir epulonum. Il conio è meno rozzo di quanto lo siano comunemente i conî provinciali. L'intento dell'artista deve essere stato quello di darci la fisionomia di un nobile: F. M. A. è caratterizzato mediante il naso leggermente aquilino e la forma allungata della testa, con ricca chioma.
Bibl.: L. Müller, Umismatique de l'Afrique Ancienne, II, Copenaghen 1861, p. 32, n. 29 e p. 61, n. 37; W. H. Waddington, Mélanges de Numismatique, Parigi 1861, p. 156; J. J. Bernoulli, Röm. Ikon., I, Stoccarda 1882, p. 268; Renault, in Bulletin Archéol. du Comité des travaux historiques, 1897, p. 250; E. Groag, in Pauly-Wissowa, VI, 1909, c. 1779, s. v., n. 101.