GIORDANO, Fabio
Di nobile e antica famiglia originaria di Venafro (Isernia), nacque a Napoli nel 1539 da Magno Antonio (Minieri Riccio, p. 151), o Fabio (Fusco, p. 13), e da Laura De Anna (secondo il Giustiniani, discendeva da una famiglia napoletana non nobile). Educato dalla madre, donna di severi costumi, a causa della prematura scomparsa del padre, morto prima che egli nascesse, il G. si dedicò fin dalla più tenera età allo studio del latino e del greco. Quindi, giovinetto, volse le sue attenzioni alle materie giuridiche, divenendo in breve tempo un rinomato giureconsulto. A questo periodo della sua vita risale la prima pubblicazione di alcune sue poesie.
Nel 1576 il G. sposò una Urania, di cui si ignora il cognome, dalla quale non sembra, però, abbia avuto figli e che morì sei anni più tardi. Alla perdita della consorte seguirono, in tempi ravvicinati, quelle della madre e, successivamente, del fratello.
Uomo erudito e di vasta cultura, il G. si occupò della storia di Napoli, di epigrafia, di topografia, di paleografia e di numismatica. Studioso di teologia e di filosofia, fu ancora filologo e dotto in diritto canonico, oltreché giureconsulto ed eccellente conoscitore delle lingue latina e greca. Autore di numerose poesie sia in italiano, sia in latino, scrisse inoltre tre poemi in latino, pubblicati tutti a Napoli per i tipi di G. Cacchi. Il primo, Proteus, del 1571, tratta della battaglia di Lepanto ed è dedicato al cardinale G.A. Santoro; il secondo, Uranie, del 1572, tratta della nascita di Ferdinando di Spagna, figlio di Filippo II, ed è dedicato al cardinale A. Perrenot de Granvelle viceré di Napoli; al Granvelle è dedicato anche il terzo, Ianus, del 1573. Scrisse ancora diversi epigrammi, due dei quali in latino, in memoria di Sigismondo II re di Polonia, editi a Napoli dal Cacchi nel 1576. Pubblicò, inoltre, in due diverse raccolte, nel 1574 e nel 1585, sonetti e versi in lode rispettivamente di Ippolita Gonzaga e di Giovanna Castriota Carafa, duchessa di Nocera.
Il G. fu autore, inoltre, delle Additiones ad constitutiones Regni, edite a Venezia nel 1590. In quest'opera di diritto il G. introduce delle osservazioni alle costituzioni del Regno di Napoli. Tuttavia, il più importante dei suoi lavori fu la Historia Neapolitana, rimasta inedita, forse per morte dell'autore, e della quale si conserva un frammento edito dal Fusco.
Il G. morì a Napoli, probabilmente nel 1609.
Fonti e Bibl.: N. Toppi, Biblioteca napoletana, Napoli 1678, pp. 79, 344; L. Giustiniani, Memorie istoriche degli scrittori legali del Regno di Napoli, II, Napoli 1788, pp. 104-107; G.V. Fusco, Frammento inedito di uno scrittore napolitano del secolo XVI, Napoli 1841, pp. 9-20; C. Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel Regno di Napoli, Napoli 1844, p. 151; S. Mastellone, L'umanesimo napoletano e la zona flegrea, in Arch. stor. per le provincie napoletane, n.s., XXX (1944-46), p. 27.