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Fabi

Enciclopedia Dantesca (1970)
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Fabi


Antica gens romana, che si proclamava discendente da Ercole, e che assieme ai Quintili componeva il collegio dei dodici sacerdoti addetti al culto del Dio Luperco. Per sette anni consecutivi un membro della gens Fabia, dal 485 al 479, tenne il consolato, da Cesone e da Quinto a Marco, tre fratelli appartenenti ai Fabi Vibulani. Nella battaglia del Cremera contro i Veienti (477 a.C.) trecento membri della gens Fabia sarebbero periti, a eccezione di un fanciullo, Quinto Fabio Vibulano, che ricostruì la famiglia e la recò a maggior gloria.

D. ricorda i F. tra le grandi famiglie che fecero illustre la storia di Roma durante l'età repubblicana: onde Torquato e Quinzio, che dal cirro / negletto fu nomato, i Deci e ' Fabi / ebber la fama che volontier mirro (Pd VI 46-48).

Seguendo il racconto di Livio, D. aveva soprattutto presenti le imprese di Quinto Fabio Massimo Rulliano, vincitore dei Sanniti e degli Etruschi, console nel 322 e nel 308, censore nel 304, ancora console nel 297 e nel 295, anno nel quale affrontò presso Sentino e sconfisse un esercito confederato di Sanniti, Galli ed Etruschi; e le imprese di Quinto Fabio Massimo (Cunctator), console nel 233 e nel 228, dittatore dopo la disfatta del Trasimeno, salvatore di Roma con la sua abile politica temporeggiatrice che però, terminata la sua carica, i Romani non vollero proseguire, andando incontro alla sconfitta di Canne.

Per il modo della rassegna delle più celebri famiglie romane, v. il commento del Mattalia, e cfr. Deci; e per un problema affatto particolare che ha riguardo coi F., anche Drusi.

Vocabolario
mirrare
mirrare v. tr. [der. di mirra], ant. – Onorare con mirra: i Deci e ’ Fabi Ebber la fama che volontier mirro (Dante); al verbo, usato soltanto da Dante (Par. VI, 48) sono stati attribuiti dai commentatori anche altri sign., tra cui quello...
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