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fabbisogno

Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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fabbisogno


Insieme dei mezzi finanziari occorrenti a un ente pubblico o privato per provvedere all’adempimento dei suoi fini in  un dato intervallo di tempo (f. finanziario), solitamente 12 mesi (il cosiddetto anno finanziario). In generale, il f. rappresenta il complesso delle necessità finanziarie che devono essere approntate entro l’anno.

Dal punto di vista contabile, il f. di cassa rappresenta la somma preventivata come necessaria a soddisfare le esigenze di tesoreria di un ente privato o pubblico.

In riferimento al settore pubblico, si è soliti distinguere tra f. netto e f. lordo. Il f. lordo, o disavanzo, è rappresentato in termini finanziari dalla differenza tra il complesso delle spese aumentate dei prestiti da rimborsare e il complesso degli incassi, compresi quelli derivanti dall’accensione di prestiti. Il f. netto indica, invece, la differenza tra il totale delle spese al netto del rimborso dei prestiti e il complesso delle entrate al netto dell’accensione dei crediti.  La legge di stabilità definisce l’ammontare massimo del ricorso al mercato finanziario, da cui deriva indirettamente un vincolo sul valore del fabbisogno.

Gli strumenti con cui lo Stato fa fronte al f. sono di molteplice natura: titoli pubblici a medio e a lungo termine (BPT e CCT); titoli pubblici a breve scadenza (BOT), collocati dallo Stato sul mercato e acquistati da famiglie, imprese, istituti di credito nazionali ed esteri; mutui e finanziamenti concessi alla pubblica amministrazione dagli istituti di credito; debito verso l’estero; debiti verso la banca centrale. I dati relativi al f. sono pubblicati con frequenza mensile sul Conto riassuntivo del tesoro. Se si analizzano dal punto di vista della contabilità pubblica, si rileva che il f. rappresenta un flusso, il cui corrispondente stock è costituito dal debito pubblico (➔ p), il quale, dunque, altro non è che la somma delle consistenze finanziarie che necessitano alla copertura del fabbisogno.

Vedi anche
debito diritto ed economia Obbligo del debitore di adempiere una determinata prestazione a vantaggio del creditore, consistente di solito nel dare o restituire qualcosa, soprattutto denaro. Anche la prestazione stessa, considerata dal punto di vista del soggetto tenuto ad adempiere. 1. Rapporto obbligatorio Tradizionalmente, ... débito pùbblico débito pùbblico In senso lato il debito diretto dello Stato, quello delle aziende statali autonome (come per es. l’ANAS), delle Regioni, delle Province, dei Comuni, delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, delle imprese ed enti speciali che direttamente o indirettamente appartengono ... mercato In senso concreto, il luogo dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di determinati prodotti e dove normalmente si incontrano, tutti i giorni, o in giornate stabilite, compratori, venditori e intermediari per effettuare transazioni commerciali relative a merci varie o anche a una ... nazionalismo Insieme delle dottrine e dei movimenti che attribuiscono un ruolo centrale all'idea di nazione e alle identità nazionali. Il nazionalismo si è storicamente manifestato in due forme: come ideologia di liberazione delle nazioni oppresse e come ideologia della supremazia di una nazione sulle altre. le origini Il ...
Vocabolario
fabbiṡógno
fabbisogno fabbiṡógno s. m. [comp. di fa (forma del verbo fare) e bisogno] (raro il plur. fabbiṡógni). – L’occorrente, il necessario; quanto serve, di denaro o d’altro, per il proprio sostentamento, per raggiungere un dato scopo, per svolgere...
eccedentàrio
eccedentario eccedentàrio agg. [dal fr. excédentaire]. – Nel linguaggio econ., che è in eccedenza (rispetto al fabbisogno): mano d’opera e.; prodotti e. o produzione eccedentaria.
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