Ezechia
Re di Giuda, tredicesimo della serie, fu figlio e successore di Acaz e della regina Abia, e padre di Manasse; venne a morte nel 685 a.C. Le vicende del suo regno, che ebbe a durare ventinove anni (dal 727) sono narrate nella Bibbia in tre racconti paralleli: IV Reg. 18-20; II Paral. 29-32; Is. 36-39.
D. lo colloca nel cielo di Giove (Pd XX 49-54): E quel che segue in la circunferenza / ... morte indugiò per vera penitenza; ad E. infatti fu preannunciata la morte da Isaia, ma ottenne da Dio, con calda preghiera (" fletu magno "), di vivere ancora per altri quindici anni. La preghiera di E., secondo i testi sacri, non contiene tuttavia parole di pentimento (penitenza), come D. qui dice, " ma che il suo pianto fosse di pentimento, D. deve averlo pensato per alcune delle parole che Ezechia disse poi in ringraziamento al Signore quando fu guarito: proiecisti post tergum tuum omnia peccata mea (Isaia, loc. cit. v. 17) ", ben chiosa il Porena. Dalla Bibbia è evidente che E. fosse re giusto: " memento, quaeso, quomodo ambulaverim coram te in veritate et in corde perfecto, et quod placitum est coram te fecerim " (IV Reg. 20, 3).