EWÈ (fr. Ehoué; anche Efe, Evhe)
Popolazione negra della Guinea, diffusa con molte tribù a oriente del fiume Volta, nel Togo, nel Dahomey e anche nella Costa d'Oro britannica. Nelle forme dell'esistenza gli Ewé presentano prevalentemente i tratti della cultura forestale (agricoltura, famiglia a discendenza materna, società segrete, ecc.).
Col nome di ewé s'intende in generale il dialetto aṅlo???, che da molti decennî è divenuto lingua scritta per opera dei missionarî tedeschi, ma linguisticamente l'ewé può suddividersi in parecchi dialetti, fra i quali il dahomeiano o fon. L'ewé appartiene al gruppo occidentale delle lingue sudanesi (v.); nella classificazione del Delafosse è posto nel gruppo Eburneodahomeiano.
Nella fonetica si nota la presenza di tre toni musicali (alto, medio, basso; oppure crescente, medio e calante) probabilmente in conseguenza della tendenza al monosillabismo; questi toni servono a distinguere il significato di monosillabi che senza di essi sarebbero omofoni, p. es. bé "coprire, proteggere"; be "parlare"; bè "grattare via, tagliare via", ecc. Nella morfologia si nota l'assenza del genere, della flessione nominale, di ogni suffisso personale nella coniugazione ecc. La collocazione delle parole è normale (soggetto, predicato, oggetto); quella inversa esprime il genitivo (p. es. amēta "un uomo testa = la testa di un uomo").
Bibl.: G. De Gregorio, Sulla struttura della lingua ewe, in St. glott. it., II, pp. 129-223; D. Westermann, Gramm. der Ewe-Sprache, Berlino 1907; id., Wörterbuch d. Ewe Sprache, Berlino 1905-6; id., Die Sudansprachen, Amburgo 1911; id., Ewefiala, or Ewez-English Dictionary, 1928; W. Czermak, Zur Sprache der Ewe-Neger; ein Beitrag zur Seelenkunde, suppl. ad Africana, I (1924).