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EVO-DEVO

Lessico del XXI Secolo (2012)
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EVO-DEVO


– Acronimo di Evolutionary developmental biology («biologia evolutiva dello sviluppo»), costituisce una nuova branca della biologia contemporanea nella quale confluiscono teorie evolutive, filogenesi, embriologia e genetica molecolare. Tale disciplina verifica in chiave evolutiva la struttura e le funzioni del genoma, analizzando il rapporto tra lo sviluppo embrionale e fetale di un organismo (ontogenesi) e l'evoluzione della popolazione cui tale organismo appartiene (filogenesi). Principio fondante dell'EVO-DEVO è che le mutazioni a carico dei geni coinvolti nel controllo e nella regolazione dello sviluppo embrionale, provocando una riprogrammazione cellulare, possono originare caratteri inediti (nuove strutture o nuove vie metaboliche) nell'adulto, il quale potrà trasmettere tali caratteri alle generazioni successive. In questo modo, i nuovi caratteri inizieranno il loro percorso evolutivo all'interno di una popolazione e saranno anche l'origine della biodiversità. La teoria dell'EVO-DEVO e quella dell'evoluzione per selezione naturale non sono in opposizione tra di loro, ma piuttosto si integrano: l'EVO-DEVO sottolinea l'importanza di mutazioni che modificano la regolazione dello sviluppo, con questo spiegando anche i caratteri non adattativi che possono trovarsi in una popolazione; la selezione agisce come un meccanismo di controllo sulle variazioni casuali che si presentano in una popolazione.

Fondamenti genetici. ‒ In base agli studi di genomica, è noto che i genomi sono ridondanti, modulari e soggetti a rimaneggiamento e rimodellamento (turnover genomico). Questa plasticità è assicurata da fenomeni come la trasposizione (spostamenti di materiale all'interno del genoma), la conversione genica (un gene può trasformarsi in un altro gene), il crossing-over ineguale (il materiale genetico può dividersi in modo ineguale tra le cellule durante la meiosi), ecc.; inoltre, anche gli stimoli ambientali possono interagire con il genoma, determinando una risposta. Il turnover genomico può essere causa di mutazioni spontanee. D'altra parte, poiché è noto che nel corso dell’evoluzione i cambiamenti morfologici e le divergenze biologiche presentano un alto grado di conservazione dei moduli genetici che li producono, se ne deduce che i meccanismi preposti alla regolazione dell’espressione genica e alla composizione del genoma sono coinvolti nei processi evolutivi. I geni sono estremamente stabili, anche se si prendono in considerazione specie diversissime tra di loro. Un esempio classico è quello della classe dei geni Hox, i quali funzionano da interruttori generali capaci di attivare gruppi di altri geni responsabili dello sviluppo di specifiche parti del corpo di un animale. Tutte le specie hanno ereditato i geni Hox da un antenato comune ed essi mantengono una disposizione, nel tempo (come momento di attivazione) e nello spazio (come posizione sul cromosoma), che è correlata tra le varie specie. La genomica comparata ha dimostrato che esiste una grande conservazione di intere famiglie geniche, piuttosto che geni diversi tra i diversi organismi. Appare quindi chiaro che la diversità tra gli organismi è regolata dalla diversa espressione dei loro geni, piuttosto che dalla presenza di geni diversi. Al riguardo, è importante conoscere la composizione e il significato funzionale di quella parte del DNA detto junk DNA («DNA spazzatura»). Si tratta della maggior parte del DNA di un genoma e un tempo era ritenuto inattivo (da qui il soprannome). Studi recenti (v. ) indicano però che nel junk DNA sono contenute sequenze che regolano l'attività di altri geni.

Vedi anche
biologia dello sviluppo Disciplina biologica di sintesi che integra campi diversi della biologia come biochimica, biologia molecolare, fisiologia, biologia cellulare, genetica, anatomia, ricerca sul cancro, neurobiologia, immunologia, ecologia e biologia evolutiva. La sua data di nascita si colloca intorno ai primi anni Settanta ... selezióne naturale selezióne naturale Meccanismo evolutivo proposto dal naturalista britannico C.R. Darwin nell'ambito della sua teoria dell'evoluzione ed esposto nel libro Sull'origine delle specie per selezione naturale (1859). Darwin, osservando le differenze fra specie affini viventi nelle diverse isole dell'Arcipelago ... darwinismo Denominazione delle teorie elaborate da C. Darwin per interpretare l'evoluzione degli organismi attraverso il meccanismo della selezione naturale. Secondo il darwinismo, il campo di variabilità nel quale agisce il meccanismo di selezione può essere determinato sia da cause interne, di natura genetica, ... filogenesi Storia evolutiva di un gruppo di organismi alla luce delle loro relazioni reciproche di discendenza e di affinità. Per lo studio della filogenesi in biologia evoluzionistica ci si avvale di dati morfologici, paleontologici ecc. Notevole è stato il contributo della biochimica allo studio delle diverse ...
Tag
  • GENETICA MOLECOLARE
  • ESPRESSIONE GENICA
  • SELEZIONE NATURALE
  • BIODIVERSITÀ
  • EMBRIOLOGIA
Vocabolario
evo-devo
evo-devo (Evo-Devo), loc. s.le m. e agg.le Biologia evolutiva dello sviluppo; relativo allo sviluppo evoluzionistico, con particolare riferimento allo studio dell’evoluzione delle specie animali. ◆ [tit.] In cerca dei geni dello sviluppo...
EVO
EVO (E.v.o., Evo, evo) Sigla di E(xtra) V(ergine) (d’)O(liva), usato come agg. inv. sempre posposto per indicare quanto è relativo all’olio extravergine d’oliva, e come s. m. inv. per indicare l’olio stesso. ♦ Il ristorante «D'la Picocarda»...
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