WAUGH, Evelyn
Scrittore inglese, nato nel 1903. Educato a Oxford, figlio di un erudito e scrittore, i suoi primi contatti spirituali furono con l'Ottocento. Nel 1926, quando i contemporanei non vedevano, in arte, se non Cézanne, egli si occupava dei Preraffaelliti e nel 1928 pubblicò il suo primo libro, Rossetti.
Fin dai suoi inizî narrativi, Decline and fall, 1928; Vile bodies, 1930, si affermarono i caratteri salienti dello scrittore: uno stile accuratissimo, elegante, di una delicata allusività che in quei primi libri poteva suggerire un'influenza di R. Firbanks, e il gusto per una satira di sapore leggermente farsesco che, nonostante il sostegno dello stile, può scadere talvolta sopra un piano aneddotico. Nei libri successivi: Labels, 1930; Remote people, 1932; Black mischief, 1932; Ninety-two days, 1934; Handful of dust, 1934; Edmund Campion, 1935; Scoop, 1938, accanto alla satira è andata affermandosi l'attitudine del W. a rappresentare, sempre in uno stile conciso e suggestivo, anche scene e figure cariche di profonda emozione e si è precisato il suo orientamento cattolico. Dopo Put out more flags, 1942 (trad. ital., Milano 1948) e dopo un romanzo lasciato volutamente interrotto Work suspended, 1943) codesto orientamento cattolico si è affermato con maggiore impegno e serietà in Brideshead revisited, 1945, in cui i componenti di una famiglia aristocratica inglese di educazione cattolica, sebbene tutti variamente traviati e in contrasto con la morale della loro religione, non sono definitivamente fuori di ogni possibilità di salvezza.
Imbevuto di idee teocratiche e aristocratiche, il W. ha poi fatto una vivace satira alla democrazia protestante americana (già presa di mira da A. Huxley in After many a summer) col suo libro più recente, The loved one (in volume nel 1949); ma anche la sua avversione per ogni forma di totalitarismo è consegnata nella satira del racconto Scott-King's modern Europe, che, peraltro, non è tra le sue opere migliori. Ha scritto anche due libri di viaggio: Waugh in Abyssinia, 1936 e When the going was good, 1946.
Bibl.: R. Macauly, in Horizon, n. 84, dicembre 1946; J. Betjeman, in G. Phelps, Living writers, Londra 1947, pp. 137-50.