BONCINELLI, Evaristo
Scultore, nato a S. Maria a Mantignano sull'Arno il 29 marzo 1883 da una famiglia di agricoltori. Studiò prima disegno e plastica con lo scultore Adolfo Galducci, poi imparò a scolpire in marmo e in alabastro lavorando, quale semplice artigiano, in un laboratorio di copie e di sculture commerciali. Ammirò e studiò Donatello. Dal 1905 al 1915 tentò varî ritratti, che, finiti, non appagandolo o mal consigliato, distrusse. Nel 1915 modellò la testa del Prete. Fra il 1916 e il 1917 la Testa di vecchio, il ritratto del Suocero, quello della Madre, La cieca, Il monello, Il piccolo pastore. L'ultima sua opera, L'idiota, è del 1919. Dal 1920 il B. si trova nel manicomio di San Salvi presso Firenze, dove venne internato per malattia mentale.
La prima esposizione alla quale il B. partecipò fu quella di Brera nel 1914. Nella Mostra del Soldato, a Firenze (1919), successivamente nella Primaverile Fiorentina (1922), e soprattutto nella esposizione collettiva delle sue opere tenuta nel 1926, il suo valore fu da qualcuno compreso e segnalato. Posseggono opere di lui: la Galleria d'arte moderna di Firenze, la Galleria nazionale e il Museo Mussolini a Roma. Nonostante che la sua opera consista in solo otto ritratti e in qualche disegno, essa occupa un posto eminente nella scultura del nostro tempo. Il suo elevato e intenso naturalismo si connette alla tradizione plastica etrusco-toscana. Il processo di elezione e selezione degli elementi del vero obiettivo che conduce allo stile è in B. assolutamente spontaneo e alieno da elaborazioni intellettuali.
L'arte del B. è puro linguaggio plastico, esente da ogni sorta di retorica; in essa si manifesta il dono di quella virtù che fu propria degli artisti ad un tempo classici e primitivi: l'impersonalità.
Bibl.: Cenno biografico-critico su E. B. redatto da Mario Tinti, nel catalogo della Fiorentina Primaverile (1922); M. Tinti, Evaristo Boncinelli, Firenze 1929.