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EVANS, William John, detto Bill

di Antonio Lanza - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)
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EVANS, William John, detto Bill

Antonio Lanza

Pianista di jazz statunitense, nato a Plainfield (New Jersey) il 16 agosto 1929, morto a New York il 15 settembre 1980. Di famiglia borghese, rivelò fin dall'infanzia una spiccata propensione per la musica. A sei anni cominciò a suonare il violino e il flauto, per optare, a sette anni, per il pianoforte. Rivolse poi i propri interessi esclusivamente alla musica jazz, esibendosi con il chitarrista M. Lowe, con il contrabbassista Red Mitchell e con l'orchestra swing del sassofonista H. Fields. Nel frattempo non trascurava l'approfondimento dei classici (specie Debussy e Chopin) e lo studio della filosofia occidentale e orientale (in particolare dello Zen) e dell'estetica.

Il servizio militare incise tragicamente sul suo stato fisico e psichico, e si accostò da allora alla droga. Nel 1954 si trasferì a New York, dove lavorò con il clarinettista J. Wald, con la cantante L. Reed e con l'arrangiatore G. Russell; contemporaneamente si perfezionava in armonia e composizione presso la Mannes School of Music. Scoperto e lanciato dal grande clarinettista T. Scott, con lui incise (1956-57) dischi come The touch of Tony Scott, The complete Tony Scott, The modern art of jazz e My kind of jazz. L'album New jazz conceptions (1956) − il suo primo disco da leader, in trio col bassista T. Kotick e il batterista P. Motian − lo impose all'attenzione generale: il brano più ammirato fu Waltz for Debby, ritenuto la sua composizione più felice. Così, nel 1957 registrò con Ch. Mingus East coasting e nel 1958 entrò nel complesso di M. Davis, col quale realizzò Basic Miles e, nel 1959, Kind of blue, uno dei dischi più importanti del jazz moderno, manifesto del jazz modale, cui parteciparono il contraltista C. Adderley, il tenorista J. Coltrane, il bassista P. Chambers e il batterista J. Cobb.

Pur continuando a incidere con altri leaders - con Scott, Sung heroes, I'll remember e Golden moments (1959); con Mingus, Pre Bird (1960); con il trombettista F. Hubbard e il chitarrista Jim Hall, Interplay (1962) −, E. scoprì che la formula a lui più congeniale era il trio, con basso e batteria. Riprendendo il discorso iniziato con New jazz conceptions, incise Everybody digs Bill Evans (1958; notevole la composizione Peace piece) con al basso Sam Jones e alla batteria Ph. J. Jones. Alla fine del 1959, E. costituiva il trio migliore con il batterista P. Motian e il grande contrabbassista Scott La Faro. Il dialogo tra E. e La Faro, sostenuto dal delicatissimo gioco percussivo di Motian, è tra le espressioni più alte del jazz moderno, come documentano i dischi incisi fra il dicembre 1959 e il giugno 1961: Portrait in jazz, Explorations, Jade visions e Sunday at the Village Vanguard. Fra le incisioni successive più notevoli si segnalano Moonbeams e How my heart sings (1962); Conversations with myself, di piano solo (1963); Trio 64 (1964); Trio 65 (1965); The Bill Evans album (1971). Di grande rilievo appaiono anche Undercurrent (1959), in duo col chitarrista Jim Hall, e Nirvana (1962), in quartetto col flautista H. Mann.

Bibl.: L. Feather, B. Evans, in AA.VV., I grandi del jazz, Milano 19792; B. Taylor, Jazz Piano: history and development, Dubuque 1982; P.H. Larsen, Turn on the stars: B. Evans. The complete discography, Holte 1984.

Vedi anche
Rollins, Sonny Sassofonista statunitense (n. New York 1930) afroamericano. Dopo un debutto nel rhythm and blues, collaborò con i maggiori jazzisti degli anni Cinquanta (A. Blakey, M. Davis, T. Monk, ecc.), e nel 1956 fu nello storico quintetto di M. Roach e C. Brown. È considerato uno dei solisti più emblematici del ... Getz, Stanley, detto Stan Musicista statunitense di jazz (Filadelfia 1927 - Malibù, California, 1991). Dopo aver suonato con J. Teagarden e con l'orchestra di S. Kenton, si affermò nella big band di W. Herman. La sonorità suadente e raffinata del suo sax tenore e il senso elegantemente melodico delle sue improvvisazioni ne hanno ... Hancock, Herbert Jeffrey, detto Herbie Pianista e tastierista afroamericano (n. Chicago 1940). Esecutore mozartiano da bambino, jazzista dal 1961, interprete di un hard bop sensibile alla essenzialità del soul jazz, poi pioniere del jazz elettrico, H. è abilissimo a sintetizzare un virtuosismo da concertista con un impetus volutamente più ... jazz Genere musicale sorto negli USA intorno all’inizio del 20° sec., frutto di un lungo processo di sincretismo tra forme musicali occidentali e poetiche africane, che risalivano alla memoria culturale degli schiavi deportati nel continente americano fra il 16° e il 19° sec., successivamente affrancati e ...
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    Enciclopedia on line
    Pianista e compositore di jazz statunitense (Plainfield 1929 - New York 1980). Si mise in luce a partire dalla metà degli anni Cinquanta sia come raffinato e sensibile accompagnatore (collaborò, fra l'altro, con T. Scott, M. Davis, G. Russell) sia come leader di trii con contrabbasso e batteria. Il ...
Vocabolario
bill
bill ‹bil› s. ingl. (pl. bills ‹bil∫›), usato in ital. al masch. – 1. a. Nella pratica costituzionale anglosassone, disegno di legge presentato a una camera legislativa. Anche, talora, la legge stessa votata (che più propriam. prende il...
william
william 〈u̯ì-〉 s. f. [propr., forma appositiva di pera william (e del meno com. pero william), dal nome del vivaista ingl. R. William che nel 1816 la presentò alla Società Orticola di Londra]. – In frutticoltura, una delle cultivar di pero...
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