EVAGRIO (Εὐάγριος) di Antiochia
Dal 363 in poi esercitò diversi uffici pubblici in Oriente e in Italia, dove sostenne papa Damaso contro Ursino; poi, divenuto prete, si stabilì in Antiochia. Qui lesse a San Girolamo qualche trattatello e una sua versione latina della Vita Antonii di sant'Atanasio; sostenne, contro Melezio, Paolino, che lo designò a successore, prolungando così lo scisma (v. antiochia: Patriarcato, III, p. 511 segg.; arianesimo). Forse partecipò al concilio di Aquileia (381); morì dopo il 392. G. Morin propose l'identificazione di E. con l'Ambrosiastro (v.).
Bibl.: O. Seeck, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, col. 830 seg.; G. Morin, in Revue bénédictine, XXXI (1914-19), pp. 1-34.