EUTYCHIDES (Εὐϑυχίδης)
3°. - Scultore, figlio di Hephaistion, della fine del II sec. a. C., forse parente di E. 2°, ma certamente non identificabile con questo. È noto per il nome apposto su nove basi trovate a Delo (Loewy, I. G. B., 244-249; Bull. Corr. Hell., xviii, 1894, 336) in cui si firma col solo nome. Forse era un ateniese, perché le basi si datano nel periodo della sovranità di Atene nell'isola. Per alcune di queste è possibile stabilire una successione cronologica. La più antica è la statua onoraria di Zoilos (Loewy, I. G. B., 245) del 119-118, anno in cui era in carica il sacerdote Dionisio, figlio di Dionisio del demo di Sfetto; poi viene la statua onoraria di Eukrates (Loewy, I. G. B., 244) forse dell'anno dell'arcontato di Eracleide, che però non è stato ancora con sicurezza determinato; secondo le varie ipotesi oscillerebbe tra il 114 e il 103. Terza è l'offerta di uno sconosciuto a Zeus Könthios (Loewy, I. G. B., 247) nell' anno in cui fu epimeleta Aristione (98-97). Ultima viene la statua di Teodora, posta sulla stessa base dove era un'altra statua scolpita da Agasias di Efeso. Lavorò soprattutto per committenti greci, dal 120 al 90 a. C.
Bibl.: C. Robert, in Pauly-Wissowa, VI, 1909, c. 1533, s. v., n. 4; W. Amelung, in Thieme-Becker, XI, p. 94, s. v.; J. M. C. Toynbee, Some Notes on Artists in the Roman World, in Latomus, IX, 1950, p. 51; J. Marcadé, Rec. Sign. Sculpt. gr., II, Parigi 1957, p. 46.