EUTIMIDE (Εὐϑυμίδης)
Ceramista attico, il cui nome ricorre su cinque vasi, tutti a figure rosse di stile severo (una idria, due anfore, uno psykter, un piatto). Sulle anfore e sullo psykter E. si palesa figlio di Polia, che forse è lo scultore noto da due basi dell'acropoli di Atene. Altri undici vasi dal Beazley vengono attribuiti ad E., mentre la sua maniera è riconosciuta in tre anfore.
E. non è un maestro di tazze; prevalgono invece di lui i vasi grandi, le anfore, e perciò E., ricollegandosi con la tradizione dei ceramisti a figure nere e a doppia tecnica, si contrappone ad Eufronio e alla sua cerchia, che preferiscono la tazza.
In un'anfora vulcente, ora a Monaco, E. esprime come una sfida a colui che in Atene aveva il primato tra il sec. VI a. C. e il V nella pittura dei vasi, Eufronio. La rappresentazione porta da un lato la scena di un giovane che si arma tra un vecchio e una donna: le figure sono nobilitate da nomi celebri: Ettore, Ecuba, Priamo. Sull'altro lato sono tre beoni, cioè una scena di komos.
E. si sforzò di esprimere audaci motivi e di dare un carattere ai varî personaggi; ma è innegabile che molto maggior potenza d'arte è nelle figure dipinte da Eufronio, superiore al suo invido competitore nell'audacia, nell'inventiva, nell'accento.
In una seconda anfora pure vulcente, ora a Monaco, è ripreso il tema dell'armamento di un guerriero; questa volta il giovane è tra due Sciti, mentre nell'altro lato sono un agonoteta con due atleti di cui uno è un discobolo. Migliore è il gruppo dei due lottatori nello psykter di Torino; ma anche qui quale inferiorità rispetto al gruppo di Eracle ed Anteo sul cratere ceretano di Eufronio! In conclusione E. è un ceramista che non si solleva da concezioni realistiche; è accurato, limpido, ma freddo e monotono.
Bibl.: J. D. Beazley, Attische Vasenmaler des rothfigurigen Stils, Tubinga 1925, p. 63 segg.; P. Ducati, Storia della ceramica greca, Firenze 1923, p. 297 segg.; J. C. Hoppin, Euthymides and his Fellows, Cambridge 1917; id., A handbook of attic red-figured Vases, Cambridge 1919, I, p. 430 segg.; E. Pfuhl, Malerei und Zeichnung der Griechen, Monaco 1923, I, p. 433 segg.