EUSTAZIO di Tessalonica
Arcivescovo di Tessalonica e prima diacono di S. Sofia, in Costantinopoli, e ivi pubblico professore di eloquenza, vide Tessalonica presa dai Normanni nel 1185, e raccontò l'avvenimento. Si sforzò di rialzare la disciplina e lo spirito del monacato; non senza resistenze dei monaci, onde dovette lasciare temporaneamente la sede. L'attiva partecipazione alla vita del suo tempo non gli tolse di esplicare un'intensa importantissima attività letteraria, onde vennero i commenti a Pindaro, all'Iliade e all'Odissea (ampî ed importanti per l'uso di fonti non giunte a noi), a Dionisio il Periegeta, ad epigrammi; inoltre lettere (anche ad imperatori), orazioni funebri ed altre, disquisizioni in materia religiosa ed anche qualche saggio di poesia religiosa. Quale cultore e animatore dell'antica letteratura E. ha meriti considerevoli. Morì tra il 1192 e il 1194.
Ediz.: Per i commenti omerici, ed. di G. Stallbaum, Lipsia 1925-30 (sulla ed. principe di Roma 1542-50); molte delle opere minori sono state pubblicate da L. Tafel, Eustathii Metropolitae Thessalonicensis opuscula, Francoforte sul M. 1832.
Bibl.: Cohn, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, coll. 1452-1489; M. Neumann, E. als kritische Quelle für den Iliastext, in Jahrb. f. class. Philologie, Suppl. XX (1894), p. 145 segg.; Schmid-Stählin, Geschichte d. griech. Literatur, I, Monaco 1929, p. 171.