MALATESTA, Eusebio
Nacque forse a Mantova intorno agli anni Venti del XV secolo, da Carlo, del quale si conosce la data di morte (14 nov. 1438).
Il padre apparteneva al ramo dei Malatesta signori di Pesaro, la cui alleanza con Venezia era abilmente sfruttata per stabilire solide relazioni con i Gonzaga di Mantova attraverso un'accorta politica matrimoniale. Nel 1409 si erano, infatti, concluse le nozze tra Paola Malatesta, sorella di Carlo, e il futuro marchese di Mantova Gianfrancesco Gonzaga. Il matrimonio rinsaldava l'alleanza tra le due casate, avviata nel 1393 con le nozze di Francesco Gonzaga, padre di Gianfrancesco, e Margherita Malatesta, sorella di Carlo Malatesta, signore di Rimini.
Nonostante la chiara paternità malatestiana e la parentela con i Gonzaga, ancora oggi il M. è definito dalla storiografia mantovana un ebreo convertito dalle oscure origini. Secondo questa versione, egli fu posto sotto la protezione di Paola Malatesta che, dopo averlo condotto al fonte battesimale, lo avrebbe adottato concedendogli il privilegio del proprio cognome. L'errore sarebbe da addebitare al cronista A. Schivenoglia, che alla fine del Quattrocento definì come giudeo il M. scrivendo in modo errato nel manoscritto "zudeo", in luogo di "zudeso" (giudice), che fu, verosimilmente, la professione del M., esercitata, come risulta con certezza dai documenti, anche dai suoi figli. L'equivoco fu ripreso da F. Amadei (p. 236), giungendo inalterato fino a noi, nonostante I. Castelli nel 1650 e C. d'Arco nel manoscritto ottocentesco sulle famiglie mantovane lo avessero corretto, indicando però il M. come figlio di Carlo Malatesta, ma equivocando tuttavia anch'essi sulla figura paterna, che non era Carlo signore di Rimini, cognato di Francesco Gonzaga, ma il fratello di Paola Malatesta.
Cresciuto sotto la protezione della zia Paola, il M. fu posto al servizio di Ludovico III Gonzaga, figlio della stessa Paola e secondo marchese di Mantova, nella cui cerchia il M. appare già negli anni Sessanta del XV secolo, quasi certamente tra i familiari cui era affidata la cura dell'erede Federico, presso il quale seppe evidentemente guadagnarsi una considerazione illimitata. Dopo essere, infatti, rimasto pressoché nell'anonimato durante il governo di Ludovico, alla morte di questo, avvenuta il 12 giugno 1478, il M. ebbe la piena fiducia del nuovo marchese, Federico I, assumendo quasi da subito compiti di suo rappresentante e di autorevole consigliere negli affari politici e civili, e giungendo a sostituirlo come podestà in sua assenza laddove gli affari militari erano condivisi con il rivale Francesco Secco, cognato del Gonzaga per averne sposato la sorellastra Caterina.
Al M. non mancarono però occasioni di rimanere al fianco del suo signore anche nel corso di alcune campagne militari, come quella della fine di aprile del 1479, quando seguì in Toscana Federico Gonzaga, intervenuto nella regione quale comandante generale delle forze milanesi, rimanendo al suo fianco, tra giugno e luglio, nel successivo spostamento del campo a Perugia.
Nel 1482 il M. fu nuovamente impegnato accanto al marchese di Mantova nelle operazioni militari che ebbero luogo tra maggio e luglio in territorio mantovano, nella zona del Po tra Ostiglia, Sermide e Melara, a margine delle vicende belliche che videro coinvolto Federico Gonzaga, schierato con Ludovico il Moro. A testimonianza del grandissimo favore goduto presso Federico, già nel gennaio 1479 il M. aveva ricevuto dal suo signore il titolo di cavaliere e insieme beni più tangibili, come le corti di Quistello e Portiolo, e numerosi buoi.
Descritto come uomo prepotente e poco amato dai Mantovani, in continuo contrasto col Secco, al M. fu attribuita anche una rivalità con Antonia Malatesta, figlia del signore di Rimini e moglie di Rodolfo Gonzaga di Gazzuolo, come ancora scrive Amadei (pp. 266-268), secondo il quale Antonia Malatesta, non senza insinuazioni del M., fu accusata di infedeltà, mai provata, e nel Natale del 1482 fu fatta giustiziare dal marito.
Il 14 luglio 1484 moriva anche Federico I Gonzaga, che aveva voluto raccomandare suo figlio, il diciottenne Francesco, al consiglio e alla guida del M. e del Secco. Il nuovo marchese affidò in un primo tempo gli affari dello Stato prevalentemente al Secco, che di lì a poco riuscì ad allontanare il M. dal governo e, secondo alcuni cronisti, anche dai territori gonzagheschi. Da allora del M. si perde ogni traccia documentaria; se ne ignorano il luogo e la data della morte.
Sposato con Bartolomea, da lei ebbe tre figli, Giovan Francesco, Girolamo e Federico; gli incarichi da loro ricoperti con Francesco II smentirebbero la fine ingloriosa del M.: il primo fu priore dei giureconsulti mantovani nel 1491; Girolamo combatté a Fornovo con Francesco Gonzaga; Federico, vicario a Serravalle nel 1493, ebbe in seguito la carica di tesoriere marchionale e poi di massaro del Comune dal luglio 1494 al luglio 1504.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Mantova, Arch. Gonzaga, bb. 1101, 2422, 2430, 2434; Archivio C. d'Arco: C. d'Arco, Delle famiglie mantovane, V, p. 163; A. Schivenoglia, Cronaca di Mantova dal 1445 al 1484, trascritta ed annotata da Carlo d'Arco, Milano 1857, pp. 70, 76; Arch. di Stato di Mantova, L'Archivio Gonzaga di Mantova. La corrispondenza familiare, amministrativa e diplomatica dei Gonzaga, II, a cura di A. Luzio, Mantova 1922, ad ind.; Carteggio degli oratori mantovani alla corte sforzesca, II, 1460, a cura di I. Lazzarini, Roma 2000, ad ind.; M. Equicola, Dell'historia di Mantova libri cinque scritta in commentarii, III, Mantova 1607, pp. 197 s.; I. Castelli, Origine, e descendenza della nobilissima et antichissima famiglia de' signori Malatesti di Mantova, Mantova 1650, pp. 9 s.; S. Agnello Maffei, Annali di Mantova, Tortona 1675, pp. 806-808; S. Gionta, Il fioretto delle croniche di Mantova(, a cura di A. Mainardi, Mantova 1844, p. 99; F. Amadei, Cronaca universale della città di Mantova, a cura di G. Amadei - E. Marani - G. Praticò, II, Mantova 1955, pp. 236, 266-268; Mantova. La storia, II, Mantova 1961, ad ind.; G. Coniglio,
I Gonzaga, Varese 1967, pp. 92, 99; G. Amadei - E. Marani, I ritratti gonzagheschi della collezione di Ambras, Mantova 1978, p. 42; G. Malacarne,
Lo stemma dei Malatesta di Mantova, in Civiltà mantovana, n.s., XXV (1989), pp. 52, 55 s.; M. Marocchi, I Gonzaga di Castiglione delle Stiviere, Verona 1990, ad ind.; A. Castaldini, Un convertito alla corte di Mantova: E. M., in Quadrante padano, XXI (2001), pp. 85-87.