CHINO (o Kino, Quino, Chini), Eusebio Francesco
Esploratore e missionario della Compagnia di Gesù nell'America del Nord, nacque a Segno in Val di Non (Trentino) il 10 agosto 1645 e morì nel Messico, alla missione della Magdalena, il 15 marzo 1711. Fece i suoi studî in Germania, ed entrò nella Compagnia di Gesù nel 1665. Votatosi missionario, nel gennaio del 1681 poté prendere imbarco per il Messico dove giunse ai primi di maggio. Si preparava allora una spedizione che, al comando di don Isidro de Atondo, governatore di Sinaloa, doveva recarsi in California, e il C. ne fu nominato regio cosmografo e, all'atto della partenza (gennaio 1683), anche direttore spirituale. La spedizione sbarcò il 1° aprile a La Paz nel golfo di California. Il C., là, ebbe parte nella fondazione di Nostra Señora de Guadalupa e di San Isidro, nell'esplorazione della Sierra Giganta, e compì cori don Isidro de Atondo la traversata del paese, raggiungendo di là dai monti la costa del Pacifico. Di quegli anni, dei suoi viaggi e del suo apostolato tra le tribù indiane egli ha lasciato un diario (Tercera entrada en 21 de dicembre de 1683, ora pubblicato in Documentos para la Historia de México, s. 4ª, I, pp. 405-458), che va dal dicembre 1683 al maggio dell'anno seguente, e alcune lettere ancora inedite. Tornato al Messico (1685), egli si dedicò allo studio di una nuova spedizione in California, ma forzato ad abbandonare questa impresa, l'anno dopo lasciava il Messico per le missioni della Pimeria Alta. Le missioni messicane, salendo verso il nord, si erano spinte nel paese fino a Cucurpe nella Valle del San Miguel. Da questo avamposto estremo, dove giunse nel marzo del 1687, il C. iniziò la sua vasta opera nell'interno. A quindici miglia a N. di Cucurpe, presso il villaggio indiano di Cosari, egli fondò, l'anno stesso, la missione di Nuestra Señora de los Dolores, intorno alla quale egli creò, durante ventiquattro anni, delle catene di missioni che seguivano il corso dell'Altar e del Sonora, del Magdalena e del Santa Cruz, penetrando verso settentrione nei territorî che ora sono dell'Arizona, dove nel 1700 egli fondò la missione di S. Xavier del Bac, e nei due anni seguenti quelle di Tumucocori e Guebavi. Esplorò contemporaneamente il paese. Nei territorî che sono ora dell'Arizona compì quattordici viaggi, raggiungendo tra l'altro il Gila e seguendo il Colorado fino alle sue foci, e undici grandi viaggi compì nei territorî che sono ora dello stato di Sonora. Convinto che la California - contrariamente all'opinione allora accettata - fosse una penisola e non un'isola, esplorò il paese a N. del Golfo, raggiungendo il nodo di Yuma da più vie e poi discendendo il Colorado fino a poter provare la sua teoria peninsulare (1699).
Di questi viaggi ci restano alcune carte e alcune relazioni, altre o sono perdute o sono nascoste negli archivî. Ci resta poi una vasta opera in cui raccolse le sue memorie e che chiamò Favores celestiales e dedicò a Filippo V (1708). Quest'opera (nella quale si riconosce ora quella Historia, o Relación più volte ricordata dagli antichi scrittori) fu pubblicata solo nel 1919 e rappresenta uno dei documenti storici più sicuri che si abbiano sulle origini della colonizzazione americana. Ai Favores celestiales egli aggiunse nel 1710 una relazione generale della sua opera.
Gli scritti del C. che si conoscono sono tutti in spagnolo, ma tra le sue lettere inedite ve ne sono alcune in italiano e altre in latino. Della sua opera maggiore esistono due edizioni: una inglese, la migliore: Kino's Historical Memoir and Pimeria Alta, a cura di H. E. Bolton (voll. 2, Cleveland 1919), sapientemente annotata dal traduttore, e l'altra spagnola, pubblicata a cura di F. del Castillo, col titolo: Las Misiones de Sonora y Arizona, nelle Publicaciones del Archivo General de la Nación, Messico 1922. Molti scritti minori sono stati pubblicati nei Documentos para la Historia de México, s. 3ª, I, 11 e s. 4ª, I. Importanti manoscritti inediti del C. si trovano nell'Archivo General de Indias e nella Huntington Library di Los Angeles. La sua carta della Pimeria Alta e del passaggio di terra per la California è stata più volte pubblicata. Vedila nella pagina precedente.
Il C. passò alla storia col travestito nome di Kino (o Quino), ch'egli stesso adottò, ad evitare che, letto da Spagnoli, il nome suonasse Cini o Cino; da Kino poi non pochi storici risalirono a Kühn, spacciando l'apostolo dell'Arizona come oriundo tedesco.
Bibl.: J. B. Richman, California under Spain and Mexico, Boston 1911; T. Campbell, E. Kino, in Catholic Histor. Review, I (1920); P. Tacchi-Venturi, Sei lettere inedite del P. Eus. Chino al P. Gian Paolo Oliva, Trento 1930; E. Ricci, Il padre E. Chini esploratore missionario della California, ecc., Milano 1930 (con elenco degli scritti del C. e bibliografia).