CAIMI, Eusebio
Di nobile famiglia milanese, nacque probabilmente fra il XIV ed il XV secolo.
è noto, soprattutto, per la parte avuta nelle trattative di Filippo Maria Visconti con Francesco Sforza conclusesi nel 1441 con il matrimonio di Bianca Maria, figlia del duca, con il condottiero.
Il 7 febbr. 1438, mentre Francesco Sforza, pur ricoprendo la carica di capitano generale, insieme con il marchese di Mantova, dell'esercito della lega, costituita ai danni del ducato di Milano nove mesi prima fra Venezia, Firenze e Genova, intrecciava trattative segrete con il duca di Milano, il C. fu munito, insieme con Francesco da Landriano e con Bartolomeo Caimi, di una procura ducale, per condurre il condottiero ai servizi di Filippo Maria Visconti.
I tre emissari si recarono a Pisa, dove Francesco Sforza aveva il campo. Essi non avevano da offrire soltanto una condotta, bensì la mano della figlia illegittima del duca Bianca Maria. La sposa doveva essere consegnata entro un mese ed Asti e Tortona dovevano far parte della dote. Le trattative dopo vari tentennamenti e tentativi di soluzioni alternative da parte del duca, furono concluse il 28 marzo. Ciononostante il matrimonio non avvenne. Tuttavia il 13 giugnoAsti fu consegnata allo Sforza ed il C. fu uno dei gentiluomini presenti alla convocazione dei cittadini che giurarono fedeltà al conte. Evidentemente i giuramenti degli Astigiani avevano la stessa labilità dei patti del duca. Infatti il C. fu inviato ad Asti ancora nel marzo e nel maggio 1439 con lettere che ordinavano al Consiglio ed al Comune di Asti di prestare giuramento allo Sforza. Questi, all'inizio del 1441, era ancora il difensore di Venezia contro l'esercito milanese guidato da Niccolò Piccinino, e Filippo Maria Visconti era di nuovo alla ricerca di trattative che rendessero meno precaria la situazione del ducato. Il 26 aprile il C. fu inviato presso lo Sforza a Mantova, ma questi non volle neanche riceverlo. Il duca di Milano però, pressato dalle difficoltà militari e politiche, non poteva rinunciare a giuocare la carta del matrimonio di Bianca Maria con il condottiero ed incaricò il C. di recarsi ancora una volta al campo dello Sforza, ove all'inizio dell'agosto si gettarono le basi per la conclusione della tregua, che fu pubblicata il 10 dicembre. Il matrimonio della figlia del duca con lo Sforza era avvenuto il 24 ottobre a Cremona e precedentemente, il 6 dello stesso mese, il C. insieme con altri gentiluomini aveva avuto l'incarico di consegnare la città di Cremona al novello sposo.
Il 18 apr. 1444, che fu l'anno della nascita del primogenito del condottiero, chiamato Galeazzo Maria per esplicito desiderio del Visconti, ma che fu anche quello in cui la volontà di questo di distruggere il genero si fece più aspra e decisa, il C. morì, pugnalato nel duomo di Milano, con ogni probabilità da emissari del duca, che forse lo sospettò di inclinare troppo dalla parte del futuro signore di Milano.
Fonti e Bibl.: D. Bossi, Chronica [Mediolani 1492], p. 98r; B. Corio, Patria historia [Mediolani 1502], p. 52r; L. Osio, Doc.dipl. tratti dall'Archivio milanese, III, Milano 1872, p. 238; I registri viscontei, a cura di C. Manaresi, Milano 1915, p. 79; Gli atti cancellereschi viscontei, II, a cura di G. Vittani, Milano 1924, pp. 100, 106; P. C. Decembrii Vita Philippi Mariae III Ligurum ducis, in Rer. Ital. Script., 2 ediz., XX, I, a cura di A. Butto, p. 54; I. Simonettae Rerum gestarum Francisci Sfortiae…, ibid., XXI, 2, a cura di G. Soranzo, p. 107; M. Faucon, Le mariage de Louis d'Orléans et de Valentine Visconti…, in Archives des missions scientifiques et littéraires…., s.3, VIII (1882), pp. 61, 64, 97; F. Cognasso, Il ducato visconteo di Gian Galeazzo e Filippo Maria, in Storia di Milano, VI, Milano 1955, p. 325.