BASTONI, Eusebio
Figlio di Giovanni Battista e fratello di Girolamo, risulta attivo come intagliatore in legno a Perugia tra il 1541 e il 1568. La data del 5 sett. 1541 appare in un chirografo relativo ad un pagamento di 8 scudi per una "colonnetta" da letto inviata a Roma. Nel gennaio 1547 entrò a far parte dell'Arte dei maestri di pietra e legname. Il 20 febbr. 1553 Domenico ed Orazio Alfani si impegnarono a far intagliare a loro spese dal B. l'ornamento di una tavola che avevano iniziato a dipingere per una cappella della chiesa di S. Pietro. Il B. riappare insieme col fratello Girolamo, il 5 apr. 1560, in occasione di un accordo definitivo tra i due e i frati di S. Francesco in relazione al lavoro di un coro iniziato dal padre Giovanni Battista e portato a termine dai figli. L'anno successivo, il 26 settembre, ènominato giudice per la stima dell'ornamento degli organi che avrebbe eseguito nella chiesa di S. Agostino maestro Iacopo di Luca Maffei da Gubbio. Altra stima gli è poi richiesta, nell'agosto 1562, per una balaustra sistemata da maestro Antonio Masi nell'Udienza dell'Arte del Cambio. L'ultima notizia a lui relativa è del 1568, quando il 6 giugno fu scoperta la porta della cattedrale verso la piazza- grande, le cui imposte lignee erano state da lui intagliate.
La tradizione, fin dal Pascoli (che lo fa nascere erroneamente verso il 1550, datazion e che va spostata, almeno di un trentennlo, cioè verso il 1520) e dal Siepi, gli ha attribuito una serie di Crocifissi intagliati in legno, che però il Rossi nega che possano essere opera sua per ragioni di ordine cronologico. Si noti, in particolare, come sia del tutto infondata la tradizionale attribuzione al B. del Crocifisso in legno, inserito nella tavola dipinta da Pietro Perugino nel 1502 per S. Francesco al Monte e recante da un lato la Incoronazione della Madonna e dall'altro la Crocifissione, oggi conservata nella Galleria Nazionale dell'Umbria a Perugia.
Del fratello Girolamo si hanno scarsissime notizie: il 12 luglio 1559 il maestro di legname Cristoforo di Mariotto di Nardo s'impegna ad eseguire una porta secondo il disegno dato da Girolamo; nello stesso anno figura creditore di 38 scudi dall'Arte del Cambio per un tetto di legname condotto "sopre la porta della cappella de S. Giovanne", e l'anno successivo è ricordato, insieme coi fratello Eusebio, per l'accordo stipulato con i frati di S. Francesco.
Bibl.: L. Pascoli, Vite de' pittori, scultori ed architetti perugini, Roma 1732, pp. 157 s.; A. Mariotti, Lettere pittoriche perugine, Perugia 1788, p. 247; S. Siepi, Descrizione topologico-istorica della città di Perugia, Perugia 1822, pp. 45, 229, 559, 752 s., 776, 869; A. Rossi, Maestri e lavori di legname in Perugia nei secc. XV e XVI, in Giorn. di erudiz. artistica, I (1872), pp. 217, 219, 223 (anche per Girolamo), 224, 318; Id., Nuove aggiunte alla raccolta dei documenti sui maestri e lavori, di legname, ibid., II (1873), pp. 262 (per Girolamo), 263; Id., Storia artistica del Cambio di Perugia, ibid., III (1874), p. 19 (per Girolamo); G. Filangieri, Documenti per la stori. a le arti le industrie delle provincie napoletane, V, Napoli 1891, p. 9; E. Camesasca, Tutta la pittura del Perugino, Milano 1959, p. 99; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, pp. 27, 28 (per Girolamo).