ASQUERINO, Eusebio
Poeta e drammaturgo sivigliano (1822-1892). Fervente repubblicano, scrisse versi politici che gli valsero un processo. Nei suoi drammi storici sfilano re e cortigiani, castellani e dame, nobili ed ebrei: l'intonazione è più che altro melodrammatica, e l'ispirazione risale alla storia aneddotica spagnola o ai romantici stranieri. Fece anche riduzioni o adattamenti di antiche commedie nazionali.
Fra i suoi lavori originali citiamo: Doña Urraca, Blasco Jimeno, La judía de Toledo ó Alfonso VIII, Juan de Padilla, La Princesa de los Ursinos, El caballero feudal, Obrar cual noble, aun con celos, Españoles sobre todo, Gustavo Wasa, Venganza de un caballero y juramento de un rey, Lo que es el mundo, Un verdadero hombre de bien, Por no ocultar una falta, Arcanos del alma. Scrisse anche qualche dramma in collaborazione con Gregorio Larrañaga Romero, quali Juan Bravo el comunero, Felipe el Hermoso, Los dos tribunos, Las dos reinas. Ebbe più volte a collaboratore anche il fratello Eduardo A. (1826-1892), il quale fu egli pure giornalista e uomo politico, fluido verseggiatore (Ensayos poéticos, 1849, Ecos del corazón, 1853) e fecondo scrittore di drammi e commedie.