Agenzia spaziale europea
Le origini dell’Agenzia spaziale europea (Esa) risalgono agli anni Cinquanta. In piena Guerra fredda, dopo il lancio del primo satellite artificiale in orbita da parte dell’Unione Sovietica – lo Sputnik, nel 1957 – il blocco occidentale fu inizialmente preso di sorpresa da quella che venne percepita come una sconfitta nella competizione tecnologico-militare con i sovietici. In questo clima, per volontà degli scienziati Edoardo Amaldi e Pierre Auger, si cominciò a discutere della fondazione di un’agenzia europea che sviluppasse le politiche spaziali in autonomia rispetto ai due blocchi. Lo scopo era quello di creare un’agenzia spaziale che potesse essere competitiva a livello internazionale e superare le debolezze dei singoli stati.
Nel 1962 sei paesi europei, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito, più il Canada, istituirono l’European Launcher Development Organisation (Eldo). Quest’ultima sarebbe successivamente stata integrata nella nuova organizzazione dell’Esa, le cui basi sono state poste nel 1973, anno in cui fu firmato l’accordo che stabiliva i principi costitutivi dell’Agenzia spaziale, poi ratificato nel 1975 a Parigi. L’Esa è stata resa operativa nel 1980, con l’adesione, rispetto ai paesi dell’Eldo, di altri cinque membri: Danimarca, Irlanda, Spagna, Svezia e Svizzera. Fini statutari dell’organizzazione sono il coordinamento delle risorse finanziarie e intellettuali dei paesi membri e la promozione della cooperazione tra gli stati europei nella ricerca spaziale e nelle applicazioni della sua tecnologia per fini esclusivamente pacifici. L’Esa persegue dunque strategie operative in grado di rendere l’Europa competitiva con l’Agenzia spaziale degli Stati Uniti (Nasa) e, negli anni Settanta e Ottanta, ha saputo sfruttare l’occasione data dal relativo stallo della ricerca spaziale delle due superpotenze nella fase discendente della ‘corsa allo spazio’, divenendo la prima a costruire un telescopio orbitale e a studiare le comete e la mappatura delle stelle.
I programmi dell’ESA sono classificati secondo due livelli, obbligatori e facoltativi. I primi riguardano le attività di base della ricerca spaziale, come la ricerca tecnologica, i programmi di formazione e lo sviluppo dei progetti informativi e coinvolgono tutti i paesi membri, che contribuiscono al budget dell’Agenzia. I secondi sono invece progetti che interessano particolari paesi e ogni membro è libero di aderire o meno.
Il Consiglio è l’organo governativo dell’Agenzia spaziale europea e fornisce le linee guida all’interno delle quali l’Esa sviluppa i progetti spaziali. Ogni membro è rappresentato al suo interno e ogni paese ha uguale diritto di voto, a prescindere dal contributo al budget dell’organizzazione. Il direttore generale coordina le attività dell’Agenzia ed è nominato ogni quattro anni dal Consiglio.
Il quartier generale dell’organizzazione è a Parigi, ma l’Esa ha diversi centri di ricerca in vari paesi d’Europa, ognuno dei quali ha un Direttorato che fa capo al direttore generale. La base di lancio dell’Agenzia si trova presso Kourou, nella Guyana francese. A Noordwijk, nei Paesi Bassi, ha sede l’Estec (European Space Research and Technology Center), mentre i satelliti in orbita sono controllati dalla Esoc (European Space Operation Center), con sede a Darmstadt, in Germania. Tutte le informazioni tecnologiche e i dati sono trasmessi all’Esrin (European Space Research Institute) di Frascati, presso Roma, mentre a Colonia, sempre in Germania, ha sede l’Eac (European Astronaute Center). Infine vi è l’Esac (European Space Astronomy Center), un centro di ricerca in Spagna, presso Villanueva de la Cañada, preposto alla ricerca astronomica.
Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Svizzera.
Oltre ai 18 paesi membri, l’Esa ha un osservatore, il Canada, che storicamente ha rappresentato un partner importante per l’organizzazione e la sua nascita, e intrattiene accordi con diversi altri membri europei.