eurofamiglia
s. f. La famiglia di coloro che fanno parte dell’Unione europea.
• Se però la ripresa non arriva in tempi brevi, i sacrifici appaiono come un incomprensibile cilicio. E se poi si fa strada sempre più la sensazione che la severa Germania ingrassa grazie anche al fatto che gran parte dell’eurofamiglia stringe la cinghia, allora l’insofferenza rischia di sfociare presto nella ribellione ai vincoli. (Carlo Anastasio, Sicilia, 17 giugno 2012, p. 1, Prima pagina) • Solo però se sapremo proporre una definita idea italiana di Europa, al di fuori e al di là degli ormai sterili trattati internazionali che la fondarono, trasformeremo una risorsa virtuale in contributo inestimabile al futuro del Vecchio Continente. Possiamo non farlo. Nel quale caso, l’Europa rischierà il definitivo collasso. O si rifarà altrove, senza di noi. Costituendosi in costellazioni affini, tra loro separate. Nascerà così una sub-Europa germanica. Forse con un pezzo d’Italia, quella settentrionale, già largamente integrata nella catena del valore tedesca. Perciò tentata dall’abbandonare il resto della penisola alla deriva mediterranea pur di restare periferia dell’eurofamiglia nordica. (Lucio Caracciolo, Repubblica, 31 marzo 2017, p. 41, Commenti).
- Composto dal confisso euro-2 aggiunto al s. f. famiglia.
- Già attestato nella Stampa del 30 agosto 1998, p. 5, Interno (Fabio Martini).