DE MICHELIS, Eurialo
Scrittore, nato a Salerno il 23 ottobre 1904, ma vissuto a lungo nel Veneto.
Esordì con un libro di versi, Aver vent'anni (Vicenza 1927); cui seguirono un romanzo, Adamo (ivi 1931), e due raccolte di racconti, Bugie (ivi 1932) e Distacco (Milano 1934), di una delicata sensibilità orientata verso l'interiorità morale, e di quel gusto narrativo che poi sarà detto neorealista. Dalla polemica sul neorealismo e sul contenutismo, da lui dibattuta, contro la letteratura lirico-evocativa, di derivazione rondista, su varî giornali e sulla rivista Oggi (1933-34), fondata insieme con M. Pannunzio, si svolse successivamente la sua attività critica, che innesta sul tronco dello storicismo idealista un problematismo a fondo psicologico: Saggio su Tozzi (Firenze 1936); Grazia Deledda e il decadentismo (ivi 1938); L'arte del Verga (ivi 1941); Dostoevskij (ivi 1953); Narratori antinarratori (ivi 1953); Tutto D'Annunzio (Milano 1960). Altre opere: Sonetti per Cesarino ed altre poesie, Faenza 1951; 16 sonetti, Roma 1959; e Apollinaire, scelta e traduzioni, Milano 1960.
Bibl.: A. Bocelli, in N. Antologia, 16 aprile 1932 e 16 nov. 1934; P. Pancrazi, Scrittori d'oggi, II, Bari 1946; F. Virdia, in La Fiera letter., 23 novembre 1952; P. Nardi, Altri tempi, Venezia 1960, pp. 75-85.