Scrittore italiano (Salerno 1904 - Roma 1990). Esordì con un libro di versi, Aver vent'anni (1929, rielaborati, più tardi, e raccolti con altri nuovi, in Poesie a ritroso, 1962); seguirono un romanzo, Adamo (1931), e due raccolte di racconti, Bugie (1932), Distacco (1934), di delicata sensibilità e di gusto già quasi neorealista. Dalla polemica sul neorealismo e sul contenutismo si svolse poi la sua attività critica, che innesta sul tronco dello storicismo un problematismo a fondo psicologico: Saggio su Tozzi (1936); Grazia Deledda e il decadentismo (1938); L'arte del Verga (1941); Dostoevskij (1953); Narratori anti-narratori (1953); Tutto D'Annunzio (1960); Studi sul Manzoni (1962); D'Annunzio a contraggenio (1963); Approcci al Belli (1969); Novecento e dintorni (1976); Francesi in Italia (1985); Ancora D'Annunzio (1987). All'attività narrativa appartengono ancora i volumi Viaggio in carrozza (1965) e I racconti del distacco (1972).