EUNUCHISMO (dal gr. εὐνοῦχος "eunuco") ed Eunocoidismo
L'eunuchismo è una sindrome che si presenta nei soggetti castrati (v. castrazione) e che può aversi anche in casi di grave malattia congenita o acquisita delle ghiandole sessuali. Principali sintomi sono: faccia stretta, arti lunghi, statura superiore alla norma, assenza di peli, sella turcica ingrandita, ipoplasia o mancanza dei genitali esterni, assenza dello stimolo sessuale, laringe piccola, tiroide poco sviluppata, sussistenza del timo, voluminosità dell'ipofisi. Negl'individui castrati gli effetti della castrazione sono tanto meno notevoli quanto più è avanzata l'età in cui ha avuto luogo l'asportazione delle ghiandole sessuali.
Il termine eunucoidismo fu adottato da R. E. Griffith nel 1894 per un caso d'insufficienza genitale che presentava alcuni attributi dell'eunuchismo. Secondo N. Pende il sintomo fondamentale è l'abnorme lunghezza degli arti, specie degl'inferiori, in confronto col tronco (l'inizio della sindrome è precoce, sempre prepuberale); altri sintomi sono: mani e piedi sottili; sella turcica piccola o normale (al contrario di ciò che si verifica nell'eunuchismo); adipe sottocutaneo disposto a tipo femminile; frequenti disturbi trofici della cute; genitali quasi sempre assai ridotti di volume; viso ora infantile e femmineo, ora invece angoloso e grinzoso; voce puerile; frequentemente diabete insipido. La capacità all'atto sessuale non è sempre abolita: talvolta, sia pure assai raramente, s'è persino riscontrata capacità di procreazione. Nella donna eunucoide lo scheletro ricorda la conformazione maschile. L'eunucoidismo è dovuto a un ipogenitalismo congenito (per lesioni prevalentemente infiammatorie delle ghiandole sessuali durante la vita intrauterina) o acquisito, per lesioni di natura infettiva (parotiti, scarlattina) verificatesi nella primissima infanzia. Spesso la sindrome è famigliare.
N. Pende distingue quattro tipi clinici: 1. l'eunucoidismo puro, che differisce solo per piccoli gradi dall'eunuchismo, non essendovi in esso che la pura e semplice deficienza o assenza delle ghiandole genitali; 2. il femminilismo eunucoide, nel quale alla caratteristica sproporzione scheletrica s'associano stigmate morfologiche femminili più o meno spiccate; 3. l'eunucoidismo gerodermico: questo gruppo corrisponde al geroderma genitodistrofico di G. Rummo e L. Ferrannini, affezione nella quale all'ipogenitalismo congenito s'associano: dispituitarismo e distiroidismo; viso da vecchio; cute flaccida e rugosa; sella turcica ingrandita; mandibole prominenti; arti lunghi; mani e piedi massicci e di dimensioni eccessive; scarsissimo sviluppo degli organi sessuali; diabete insipido; 4. l'eunucoidismo tardivo di W. Falta, che si presenta dopo la pubertà e non è quindi accompagnato da anomalie dello scheletro. S'osservano in esso una regressione più o meno completa dei genitali e dei caratteri secondarî del sesso e una predominanza di fatti di senilismo. Le cause di questa forma clinica vanno ricercate in un'affezione (più frequentemente tubercolosi o lue) o in un trauma a carico delle ghiandole genitali, spesso congenitamente ipotrofiche o ipofunzionanti.
Bibl.: W. Falta, Le malattie delle ghiandole sanguigne, Milano 1914; N. Pende, Endocrinologia, Milano 1923.