EUMARES (Εὔμαρος, Εὐμάρη, Eumares)
Pittore di Atene della metà del sec. VI a. C. Secondo Plinio (Nat. hist., xxxv, 56), fu il primo che in pittura distinse l'uomo dalla donna, forse con un colore più scuro, e affrontò l'imitazione di qualsiasi figura; la seconda frase (figuras omnes imitari ausum) è stata variamente interpretata (figura, atteggiamento, posizione, molteplicità e mobilità contro lo schematismo immobile dei predecessori).
Non si può escludere, come vuole lo Pfuhl, che l'artista sia da identificare con quell'E. padre dello scultore Antenor, ricordato in due iscrizioni dall'acropoli di Atene. In una iscrizione (I. G., i2, 486) con il nome di Antenor, integrato dal Lolling, compare il nome di E. in genitivo, l'altra iscrizione, trovata nella Colmata Persiana, apparteneva a una base a forma di stele dedicata ad Atena ed è stato integrato dal Wolters ἄπαργμα τέχ]νες Εὐμάρες, [μἐργάσσα]το.
Non sappiamo cosa sostenesse questa base, si è pensato a una statua, o anche a un vaso, pensando che E. fosse, oltre che pittore, anche scultore, come Antenor, oppure ceramografo.
La distinzione delle figure maschili da quelle femminili con il colore più scuro è molto più antica di E. e, se intesa in questo senso, la notizia di Plinio è inesatta. Una eco dell'orizzonte artistico di E., in linguaggio commerciale e industriale, si può forse ricavare dalle scene dipinte sul vaso François (v. attici, vasi).
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, 377; H. Brunn, Geschichte griech. Künstler, II, Stoccarda 1889, pp. 5, 8, 32, 69; C. Robert, in Pauly-Wissowa, VI, 1909, c. 1074, s. v.; B. Sauer, in Thieme-Becker, XI, 1905, p. 78; E. Pfuhl, Mal. u. Zeichn., Monaco 1923, I, p. 498; Wolters, History of Ancient Pottery, I, p. 396; S. Ferri, Plinio il Vecchio, Storia delle arti antiche, Roma 1946, p. 142.