EULOGIA (gr. εὐλογία "benedizione")
S. Paolo (I Cor., X, 16) designa il calice dell'Eucaristia come τὸ ποτήριον τῆς εὐλογιας, e similmente come eulogia si designarono in seguito qualche volta i frammenti del pane eucaristico consacrato e non consumato. Ma in linea generale si designarono con questo nome quei pani offerti dai fedeli per il sacrificio eucaristico che non venivano poi effettivamente consacrati, ma che, benedetti dal sacerdote, erano da lui distribuiti agli assistenti o, come ἀντίδωρον "compenso", ai fedeli assenti che non avevano potuto partecipare al sacrifizio eucaristico. Ci è giunto ricordo di eulogia inviate da vescovi ad altri vescovi in segno di comunione: ma si trattava probabilmente, in questo caso, di pani benedetti in via privata e non durante la messa.