VULGARIS, Eugenio
Letterato e teologo ortodosso. Nato a Corfù nel 1716 da famiglia originaria di Zante, si laureò in filosofia e teologia all'università di Padova. Ordinato diacono insegnò a Giannina, a Cozana e nell'accademia del Monte Athos, che portò a grande rinomanza e che dovette abbandonare per dissentimenti interni. Dopo un breve insegnamento alla scuola patriarcale di Costantinopoli, passò a Lipsia per attendere alla stampa di alcune opere sue e dei Padri: poi per la mediazione del generale Orlov andò alla corte di Caterina II (1771), che nel 1776 lo promosse arcivescovo di Cherson. Rinunciata la carica nel 1786, visse a Pietroburgo, membro dell'accademia imperiale. Nel 1802 si ritirò nel monastero di Alessandro Nevskij, dove morì nel 1806.
Il V., uno dei più dotti greci del sec. XVIII, contribuì molto alla diffusione presso gli ortodossi dell'istruzione e specialmente della filosofia allora in voga in Occidente. Oltre a opere di teologia e di polemica antilatina, scrisse la Logica, Elementi di metafisica, I placiti dei filosofi, pubblicò le opere di Giuseppe Briennio e di Teodoreto di Ciro, tradusse in esametri le Georgiche e l'Eneide di Virgilio, opuscoli di S. Agostino, e una quantità di testi scolastici, come la Logica e metafisica del Duhanel, l'Aritmetica e geometria del Wolff, gli Elementi di geometria del Tacquet, l'Introduzione alla filosofia del Gravesende, gli Elementi di metafisica del Genovesi e anche i Primordia Corcyrae del card. Quirini.
Bibl.: D. Therianos, Αδαμάντιος Κοραῆς, I, Trieste 1889; E. Legrand, Bibliographie ionienne, I-II, Parigi 1910, passim; E. Kolokotsa, E. V. e la sua opera, in Αϑηνᾶ, XXX (1919), pp. 177-203.