MUSATTI, Eugenio
– Nacque a Venezia il 10 aprile 1844, secondogenito di Elia, ricco commerciante e armatore di origini anconetane, e di Debora Ravà.
Cresciuto in un ambiente familiare profondamente legato al mondo dell’imprenditoria ebraica cittadina, negli anni giovanili preferì dedicarsi all’attività commerciale e imprenditoriale. A partire da questa esperienza e da contatti con esponenti del mondo intellettuale veneziano e veneto attivi nel campo delle scienze economiche e sociali, maturò un vivo interesse per tale genere di studi, formandosi con svariate letture, che lo stimolarono a volgere lo sguardo ad ampio spettro anche a realtà diverse da quella regionale e nazionale.
Dopo essersi unito in matrimonio, nel 1872, con Giulia Sacerdoti, appartenente a una facoltosa famiglia ebraica padovana, si stabilì a Padova ove iniziò a collaborare alla Rassegna di agricoltura, industria e commercio e, dal 1875, al Giornale degli economisti, organo scientifico dell’Associazione per il progresso degli studi economici costituitasi, su impulso di Luigi Luzzatti, a sostegno dei nuovi orientamenti della ‘scuola lombardo-veneta’. L’anno seguente, fu nominato socio corrispondente all’Accademia patavina di scienze, lettere e arti, in virtù di una serie di contributi dedicati a temi di carattere economico e sociale.
Si vedano, pertanto: Brevi cenni storici sul commercio in generale ed in ispecie di Venezia, Venezia 1870; Studi sull’industria nazionale, ibid. 1872; Il patto colonico ne’ suoi rapporti col progresso agricolo, in Rassegna di agricoltura, industria e commercio, 1874, giugno, pp. 114-124; Concorrenza ed emigrazione, in Rivista periodica dei lavori della R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Padova, 1874-75, vol. 25, pp. 165-190, cui seguirono La statistica e la Repubblica di Venezia, in Giornale degli economisti, 1876, settembre, pp. 518-527; Alcune considerazioni sull’economia politica, in Rivista periodica dei lavori della R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Padova, 1876-77, vol. 27, pp. 93-111; La proprietà, ibid., 1877-78, vol. 28, pp. 19-23; Piaghe sociali, ibid., 1879-80, vol. 30, pp. 17-51.
In tali scritti, caratterizzati da una sostanziale consonanza con gli orientamenti del liberalismo moderato veneto, riconoscibile anche nell’approccio etico e statistico ai problemi economici, compaiono – pur senza specifico approfondimento – i temi dello sviluppo agricolo e industriale, della scienza come fattore di progresso e civiltà, delle relazioni esistenti tra l’economia e le altre scienze sociali, dell’emergere della questione sociale, da cui derivava l’esigenza di aggiornare i principȋ sanciti dalla scuola classica, riconoscendo la legittimità dell’intervento dello Stato nell’economia e nella società a tutela dell’interesse generale, attraverso un’equilibrata legislazione sociale che contrastasse gli estremismi collettivizzanti di matrice socialista (Di alcune tra le più ardenti questioni del giorno, in Atti e memorie della R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Padova, n.s., 1885-86, vol. 2, pp. 205-219).
Avvertito un interesse crescente per la storia, potenziato molto probabilmente dalla presenza in ambito accademico di uno storico illustre quale Giuseppe De Leva, di cui fu profondo ammiratore, Musatti abbandonò gradualmente gli studi economici per coltivare con maggior dedizione quelli storici, entrando in relazione con l’ambiente culturale veneziano all’interno del quale, alimentato dagli influssi delle prestigiose scuole d’Oltralpe, si sviluppava in quegli anni il dibattito storiografico. Affascinato dalla monumentale opera di Samuele Romanin, volle cimentarsi, a distanza di oltre vent’anni da quella, in una nuova storia generale della Repubblica di Venezia. Vide così la luce – dopo una parziale anticipazione in Venezia e le sue conquiste nel Medio-Evo (Padova 1881), pubblicato in occasione del terzo Congresso geografico internazionale – Storia d’un lembo di terra ossia Venezia e i veneziani (ibid. 1886; II ed., ibid. 1888), basato su una consistente ricerca archivistica, ma non privo di notazioni ingenue e appesantito da una quantità esorbitante di rinvii e citazioni testuali.
Consapevole dei limiti del proprio lavoro e fortemente influenzato dal clima positivista imperante nella cultura italiana di quegli anni, Musatti fu a lungo impegnato nella correzione e rielaborazione delle notizie e dei materiali raccolti. Ampliò, contemporaneamente, il proprio orizzonte di studioso, ottenendo nel 1895 l’abilitazione per titoli alla libera docenza in storia moderna presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Padova.
Un ambito di ricerca che destò il suo interesse in modo particolare fu quello delle istituzioni veneziane, com’è dimostrato dalla Storia della promissione ducale (ibid. 1888), nella quale evidenziò il progressivo processo di contenimento e svuotamento dei poteri del doge messo in atto dalla Repubblica a partire dall’epoca comunale, a garanzia di un sistema di potere affidato a molteplici organismi che trovava nel Maggior Consiglio il centro politico decisivo del Comune veneziano. Fu anche grazie a quest’opera, premiata dal ministero della Pubblica Istruzione, che maturò la nuova impostazione della Storia politica di Venezia secondo le ultime ricerche (ibid. 1897) e della Storia di Venezia (I-II, Milano 1914-15), in cui volle anche mettere in luce magistrature quali il consiglio dei Dieci e gli inquisitori di Stato, nell’intento di portare nuove prove a sostegno della riabilitazione tentata, a fine Ottocento, da quanti avevano voluto porre nuove basi alla storia di Venezia, in sostituzione di quella di matrice romantica che l’aveva più o meno consapevolmente alterata.
Pur essendo caratterizzata da un prevalente interesse per la storia politica e militare, la sua produzione storiografica denota il permanere nello studioso maturo di quell’interesse per la storia del commercio, dell’economia e della statistica quale strumento di governo che aveva contrassegnato gli scritti giovanili, ma anche una seppur limitata attenzione per la storia dei costumi e della cultura, sull’esempio degli studi coevi ‘sulla vita privata’ degli Stati preunitari che fiorivano in diverse realtà della Penisola (ne sono esempio La donna in Venezia, Padova 1891, e l’appendice della Storia di Venezia, dedicata a figure di letterati, artisti e scienziati).
Nel corso degli oltre 25 anni d’insegnamento, Musatti entrò in intima relazione con illustri docenti dell’Ateneo patavino quali Emilio Teza, Camillo Manfroni, Achille Loria. Lasciò testimonianza delle sue lezioni nei volumi a stampa I prodromi della rivoluzione francese (ibid. 1896), La riforma religiosa nel secolo XVI. Appunti tratti da Ranke, Ianssen, Bossuet, Guizot, ecc. per lo svolgimento del corso di lezioni 1897-98 (ibid. 1899), La critica storica e le leggende nazionali (ibid. 1900, 1901 e 1902).
Morì a Padova il 19 dicembre 1928.
Si cimentò anche in lavori di carattere divulgativo e d’occasione, pubblicando nel 1887, per l’Esposizione nazionale artistica, Da S. Marco ai Giardini, anticipazione di uno degli itinerari di visita in cui fu organizzata la Guida storica di Venezia (Padova-Venezia 1890; II e III ed., Milano 1904 e 1912), e, nel 1893, I monumenti di Venezia. Guida sinottica (Venezia). Fu socio della Deputazione veneta di storia patria (dal 1888), della Deputazione di storia patria per le Province di Romagna (dal 1889) e dell’Ateneo Veneto (dal 1890). La sua biblioteca, unitamente ad appunti manoscritti preparatori di opere e lezioni universitarie, fu donata nel 1929 dalla vedova e dal nipote Alberto Musatti alla Biblioteca universitaria di Padova.
Fonti e Bibl.: Venezia, Arch. comunale, Anagrafe del terzo governo austriaco (1850-57), S. Marco, 2493, foglio Musatti; Matrimoni, 1872, n. 74/330; Emigrazioni, gennaio 1879, f. 4; Padova, Arch. dell’Accademia galileiana di scienze, lettere e arti, Soci. Fascicoli personali, b. XLIV, f. 3078; Verbali delle adunanze accademiche, regg. 29, 37, 41; Padova, Arch. dell’Università, facoltà di filosofia e lettere, Processi verbali, 4 aprile 1895; Roma, Arch. centr. dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione generale istruzione superiore, biblioteche e affari generali, II serie (1891-95), Università e istituti superiori, b. 406, pos. 11 (liberi docenti), ad vocem; Venezia, Biblioteca nazionale Marciana, Carteggio Teza, 11746, b. 20, ad vocem; Padova, Biblioteca universitaria, Fondo Musatti, 2285/I-III; Archivio della Biblioteca, Ba.4, 11; V. Lazzarini, E. M., in Archivio veneto, s. 5, 1930, vol. 7, pp. 229-232 (con bibl. alla quale si rinvia per gli scritti cui non si fa riferimento nel testo); R. Cessi, recensione a E. Musatti, Storia di Venezia, in Nuovo Archivio veneto, n.s., 1915, vol. 29, pp. 221 s.; G. Paladini, Politica e cultura a Venezia tra Ottocento e Novecento: i Musatti, in Studi veneti offerti a Gaetano Cozzi, Vicenza 1992, pp. 431-448; G. Tusset, Paternalismo ed economia all’Accademia galileiana di scienze, lettere ed arti di Padova (1866-1876), in Associazionismo economico e diffusione dell’economia politica nell’Italia dell’Ottocento, a cura di M.M. Augello - M.E.L. Guidi, II, Milano 2000, pp. 107-112.