MILANI, Eugenio
– Nacque a Roma il 17 sett. 1887, da Filippo e da Chiara Ossicini.
Superati gli studi classici, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell’ateneo capitolino. Fin da studente attratto dalla radiologia medica, fu allievo interno nell’istituto di radiologia diretto da F. Ghilarducci sotto la cui guida, nel 1912, conseguì la laurea discutendo una tesi sull’azione biologica e curativa delle sostanze fluorescenti associate ai raggi X. L’anno successivo, dopo aver vinto un concorso per assistente medico-chirurgo ospedaliero, fu nominato da Ghilarducci assistente di ruolo presso la cattedra di radiologia ed elettroterapia dell’Università di Roma. Nella capitale proseguiva, nel frattempo, l’attività ospedaliera con il titolo di aiuto medico nel VI padiglione del policlinico Umberto I.
Esonerato dal servizio militare per ragioni familiari, allo scoppio del conflitto il M. si iscrisse alla Croce rossa italiana (CRI) e immediatamente dopo si arruolò nel corpo sanitario: sottotenente nella brigata Regina, impegnata nei combattimenti sul fronte carsico, dalla primavera del 1917 fu aggregato alle ambulanze d’armata, dapprima la VI chirurgica, poi la I radiologica operativa, al comando di Ghilarducci, sul Carso, sugli Altipiani, sul Piave. Fatto ritorno a Roma al termine delle ostilità, riprese l’attività universitaria e ospedaliera: nominato aiuto di ruolo di Ghilarducci e incaricato della direzione del laboratorio di radiologia e terapia fisica presso la clinica medica diretta da V. Ascoli, fu anche aiuto medico e radiologo degli Ospedali Riuniti. Nel 1921, dopo un breve periodo trascorso a Erlangen presso l’istituto del radiologo e ginecologo H. Wintz, conseguì la libera docenza in radiologia. Nel 1924 fu chiamato dalla facoltà medica di Perugia a dirigere come professore incaricato la cattedra di radiologia medica che resse fino al 1932, quando, vinto il relativo concorso, divenne primario radiologo presso l’ospedale romano del Littorio. Pochi anni più tardi, incluso nel 1939 nella terna dei vincitori del concorso per la cattedra di radiologia dell’Università di Bologna, fu chiamato a succedere ad A. Busi nell’insegnamento della disciplina presso l’ateneo romano come professore incaricato nel 1939-40, quindi come straordinario nel 1940-41, infine come ordinario dal 1945-46.
Assunta la direzione dell’istituto di radiologia medica del policlinico Umberto I, il M. ne avviò una razionale riorganizzazione strutturale e operativa: provvide anzitutto alla separazione del reparto universitario da quello ospedaliero, fino ad allora ospitati promiscuamente nello stesso edificio a seguito di una convenzione clinico-ospedaliera stabilita nel 1936 da Busi; realizzò poi una nuova sistemazione dei locali, finalizzata allo svolgimento ottimale delle attività clinica, didattica e scientifica; dette anche un vigoroso impulso all’attività ambulatoriale, determinandone una netta intensificazione; delineò un nuovo assetto formativo del corso di specializzazione. Impresse un indirizzo eminentemente patologico e clinico al suo insegnamento delle basi scientifiche della fisica e della biofisica delle radiazioni, dell’elettricità e delle tecniche radiologiche.
L’operosità scientifica del M., estesa a tutto l’ambito della radiologia medica, ne privilegiò i problemi attuali e le prospettive di alcuni fra i rami più significativi: della radiobiologia, con studi, anche sperimentali, sulle modalità d’azione e sull’interferenza delle radiazioni ionizzanti sul ricambio cellulare, sulla mitosi, sui fattori genetici, soprattutto a livello degli organi emopoietici (Azione biologica generale delle radiazioni, in Trattato di radiobiologia, diretto da R. Balli, I, Modena 1937, pp. 133-166; Radiogenetica, ibid., III, Roma 1939, pp. 1143-1203, in collab. con G. Montalenti; Der Beitrag Italiens zur Strahlenbiologie, in Strahlentherapie, LXV [1939], pp. 517-542; Introduzione allo studio della radiologia medica. Per uso degli studenti e dei medici pratici, Treviso 1943 [poi Roma 1947], in collab. con A. Grilli); della semeiotica e della diagnosi radiologica, con l’introduzione di fini metodiche di indagine e, in particolare, con i primi studi anatomo-radiologici-clinici delle cardiopatie congenite (La radiologia normale del tenue [digiuno-ileo], in Archivio di radiologia, II [1926], pp. 3-49; Su due capitoli di radiologia cardiaca: le anomalie congenite, le alterazioni del ritmo del cuore, in La Radiologia medica, XV [1928], pp. 693-735; L’indagine radiologica nei tumori del polmone, Napoli 1931; Contributo allo studio radiologico del linfosarcoma dello stomaco, in La Radiologia medica, XXV [1938], pp. 421-435; Tecnica di esame e semeiotica radiologica dello scheletro e sue affezioni, Belluno 1940; L’esplorazione radiologica del cervello, Roma 1947; Le possibilità della stratigrafia nella diagnostica clinico-radiologica, in Questioni di attualità mediche e chirurgiche …, I, Parte medica, ibid. 1949, pp. 47-87, in collab. con A. Grilli; Lo studio della semeiotica radiologica nell’insegnamento universitario e post-universitario, in Scritti medici in onore di G. Caronia, II, Roma 1949, pp. 463-483; Atlante di morfostratigrafia e di osteoradiologia, ibid. 1951, in collab. con V. Virno); della radioterapia, con la messa a punto, in riferimento soprattutto al significato e all’importanza dei fattori distribuzione cronologica e ritmo delle irradiazioni nei riguardi delle reazioni della materia vivente, di precisi schemi di indicazioni e di metodologia, in particolare nelle pionieristiche applicazioni nel sistema endocrino (La radioterapia nel tifo, in La Radiologia medica, IX [1922], pp. 90-107; Azione delle applicazioni profonde di raggi X sugli organi endocrini e specialmente sul pancreas nei diabetici, in Problemi della nutrizione, II [1925], pp. 112-127, in collab. con S. Marino; La radioterapia del morbo di Basedow, in Archivio di radiologia, I [1925], pp. 775-783; Modificazioni biochimiche del sangue nella radioterapia surrenale, ibid., II [1926], pp. 209-245, in collab. con S. Marino; Le applicazioni della röntgenterapia nella pratica medica, in Compendio italiano di terapia fisica. A commemorazione del 1° centenario della morte di Alessandro Volta, Como 1929, pp. 351-457; Lo stato attuale della röntgenterapia nelle malattie del sistema emopoietico, in Archivio di radiologia, VI [1930], pp. 379-422; Die Radiotherapie der entzündlichen Affektionen, in Strahlentherapie, XLIII [1932], pp. 401-440; Fondamenti di radiobiologia e röntgenterapia, Roma 1943, in collab. con L. Turano - G. Bernardini). Autore complessivamente di oltre 150 lavori scientifici pubblicati nei più diffusi periodici specialistici, fondò e diresse la rivista Radiologia.
L’impegno costantemente profuso nell’attività didattica e clinico-scientifica e la conseguente continua esposizione alle radiazioni ionizzanti costarono al M. un pesante tributo: colpito da distrofia cutanea e radiotermite cronica, contrasse infine un cancro spino-cellulare delle dita. Vicepresidente e, dal 1946 al 1950, presidente della Società italiana di radiologia medica (SIRM), gli fu conferita alla memoria la medaglia d’oro al merito della Sanità.
Il M. morì a Roma il 5 ott. 1955.
Fonti e Bibl.: Necr., in Archivio di radiologia, n.s., IV (1955), pp. 636-638; in La Radiologia medica, XLI (1955), pp. 1166 s.; in Nuntius radiologicus, XXI (1955); in Radiologia, XI (1955), pp. 985-995; in Università degli studi di Roma, Annuario per l’a.a. 1955-56, Roma 1957, pp. 821-824. Si vedano, inoltre: P. Tandoja, Figure della radiologia italiana, in Archivio di radiologia, IV (1928), pp. 759-765; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, pp. 359 s., 399; II, pp. 511 s.; Immagini e segni dell’uomo. Storia della radiologia italiana, a cura di A.E. Cardinale, Napoli 1995, pp. 191, 810, 812, 819.
M. Crespi