GALLI, Eugenio
Nacque, secondo G. Berutto, a Torino in data non nota; di lui non si hanno notizie sino al 1887, anno in cui esordì, come baritono, nel corso della stagione estiva del Politeama di Genova in Trovatore di G. Verdi (7 luglio). Sempre nello stesso teatro, cantò anche in Lucia di Lammermoor di G. Donizetti e Rigoletto di Verdi (rispettivamente 16 e 23 luglio), accanto al soprano Emilia Corsi, riscuotendo un immediato successo di pubblico.
Dotato di una potente voce naturale, l'anno successivo al debutto, si esibì in varie città italiane, compiendo un utile tirocinio in teatri minori che molto giovò alla sua formazione artistica: fu al Guidi di Pavia, al Gaffurio di Lodi e, di nuovo a Genova, al politeama Margherita, dove si confermò ottimo interprete del repertorio verdiano in Trovatore (28 febbr.) e Traviata (7 aprile).
Nel frattempo la sua voce si era andata trasformando: ritiratosi dalle scene per perfezionarsi nel passaggio al registro tenorile, il G. riapparve nel corso della successiva stagione invernale quale protagonista nella prima esecuzione del Nerone di R. Rasor, al teatro Carignano di Torino il 21 nov. 1888, con ottimo esito. Il rinnovato successo di pubblico lo incoraggiò ad affrontare ruoli di crescente responsabilità e il 25 genn. 1891, accanto al soprano Aurelia Cattaneo e al celebre baritono francese V. Maurel, fece il suo esordio sulle scene napoletane interpretando al S. Carlo la parte di Ernani, nell'omonima opera di Verdi, ruolo che replicò al Rossini di Venezia nell'aprile 1892.
Nello stesso periodo fu Radames nell'Aida, prima al Politeama di Firenze (aprile 1892), quindi, in novembre, al Civico di Alessandria; frattanto, nel giugno del medesimo anno, al teatro Garibaldi di Padova, si era cimentato nuovamente nel Trovatore di Verdi, mettendo definitivamente in risalto, nel ruolo di Manrico, le sue nuove possibilità espressive come tenore.
Riprese contatto con il pubblico genovese, che lo ebbe fra i suoi cantanti preferiti, nel gennaio 1893, al Carlo Felice dove fu ammirato come protagonista nel Condor di C.A. Gomes. In seguito cantò per varie stagioni al Politeama, dove nell'ottobre del 1893 si ripresentò, in Aida e successivamente nell'Ernani. L'anno seguente, sempre al Politeama genovese, destò vero entusiasmo quale protagonista dell'Otello verdiano (13 ott. 1894), ruolo che, grazie al timbro scuro ma potente della voce, a una presenza fisica notevole e al prepotente temperamento drammatico, doveva divenire il suo vero cavallo di battaglia, replicato numerosissime volte (il Berutto parla di 400 repliche nei maggiori teatri italiani ed esteri).
L'anno seguente riprese Otello al Regio di Parma (25 dic. 1894), dove fu anche Manrico nel Trovatore (26 genn. 1895), ottenendo successo di pubblico ma non i consensi della critica, che evidenziò arbitrarie "irruenze di voce e di movimenti" (Gazzetta di Parma). Nella stagione di carnevale 1898-99, sempre nel medesimo teatro, fu ancora una volta Otello (gennaio 1899), e questa volta gli venne riconosciuta la capacità di interpretare il personaggio con "effetti artistici veramente ammirevoli" (Gazzetta musicale di Milano).
In seguito la carriera del G. subì un lento declino: non riuscì a replicare i precedenti successi e conobbe critiche sfavorevoli.
Ritiratosi dalle scene in data imprecisata, morì a Torino nel giugno 1910.
Testimonianza della sua arte è affidata all'incisione discografica del Miserere dal Trovatore (52408) e dell'Esultate dall'Otello (52409), realizzate per la G&T Etichetta Nera di Milano nel 1902.
Fonti e Bibl.: Notizie in Gazzetta music. di Milano, XLII (1887), 30, p. 233; XLVII (1892), 18, p. 295; 27, p. 440; 48, p. 774; XLVIII (1893), 6, pp. 99 s.; 45, p. 742; XLIX (1894), 42, p. 669; 46, p. 734 s.; 52, p. 835; LIV (1899), 5, p. 55; 49, p. 606; La Gazzetta del popolo, 22 nov. 1888; Gazzetta piemontese, 22 nov. 1888; Gazzetta di Parma, 15, 26, 27 dic. 1894; Il Secolo XIX, 8 luglio 1887, 13-17 ott. 1894, 31 ott. 1894, 22-23 nov. 1894, 2-3 ott. 1899; C. Alcari, Il teatro Regio di Parma nella sua storia dal 1883 al 1929, Parma 1929, pp. 85, 95, 111 s., 116 s.; G. Berutto, I cantanti piemontesi. Dagli albori del melodramma ai nostri giorni, Torino 1972, pp. 131 s.; G. Ferrarini, Dietro il sipario 1881-1898…, Parma 1986, pp. 75, 77, 220 s., 225 ss., 257 s., 284, 325; C. Marinelli Roscioni, Il teatro di S. Carlo. La cronologia (1737-1987), II, Napoli 1987, p. 420.