Arcivescovo di Toledo (m. 657). Di stirpe gotica, appartenne da principio al clero regio di Toledo, ma aspirando al monacato, fuggì a Saragozza ove fu aiuto del vescovo Braulione; chiamato come vescovo a Toledo (646-657), rimise in onore il canto chiesastico, ristabilendo l'ordine corretto degli uffizî divini. Dettò e raccolse egli stesso poesie latine di vario argomento morale, epitaffî, sentenze e proverbî in versi, che attestano uno studio notevole degli autori classici, specie di Virgilio e di Persio, e qualche conoscenza di metri antichi. Scrisse il libello De Trinitate che è andato perduto. Festa, 13 novembre.